Niki Lauda, l’agghiacciante immagine del casco: cosa è successo davvero

La leggenda di Niki Lauda è collegata al suo miracoloso ritorno in pista a soli 42 giorni dal terribile incidente del Nurburgring. Il suo casco danneggiato dal rogo del Nordschleife ha avuto una storia davvero assurda.

Niki Lauda è la storia della F1, avendo vinto tre campionati del mondo, di cui due con la Ferrari ed uno con la McLaren. La sua figura mitologica è legata principalmente a ciò che accadde il primo di agosto del 1976 e nei 42 giorni successivi, quelli che lo separarono dal terribile incidente avvenuto al Nurburgring Nordschleife, in cui rischiò la vita, ed il ritorno in pista a Monza. In quel giorno, l’austriaco, saldamente in testa al mondiale, andò a sbattere contro una roccia, ritrovandosi intrappolato in un inferno di fiamme.

Niki Lauda agghiacciante immagine del casco
Niki Lauda leggenda della F1 (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Il casco, di cui vi parleremo in seguito, si staccò in seguito all’urto, e la vettura prese fuoco dopo la fuoruscita della benzina. Lauda rimase incastrato a bordo della 312 T2, non riuscendo a liberarsi dalle fiamme. Fu provvidenziale l’intervento di alcuni piloti, che riuscirono a tirarlo fuori dall’auto, ma i polmoni rimasero danneggiati ed il suo corpo fu ricoperto da parecchie ustioni. Nonostante questo, dopo neanche un mese e mezzo tornò al Gran Premio d’Italia, in quell’epico finale di stagione che lo vide contrapposto a James Hunt, nella vicenda che ha ispirato il film di Ron Howard Rush“.

Chi ha salvato la vita a Niki Lauda e che fine ha fatto il casco?

In soccorso di Niki Lauda si fermarono sul luogo dell’incidente diversi piloti, vale a dire Harald Erti, Guy Edward e Brett Lunger, ma fu un italiano ad assolvere il compito più difficile. Arturo Merzario sfidò le fiamme e fu colui che materialmente lo tirò fuori dalla sua Ferrari, ormai ridotta ad un cumulo di rottami. Fu grazie a lui che il tre volte iridato riuscì a scampare alla morte, anche se dovette trascorrere, in condizioni molto critiche, diversi giorni in ospedale. Il 5 di agosto fu dichiarato fuori pericolo dai medici.

 

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Il casco dell’incidente, che potete vedere in questo casco, fu al centro di una vicenda poco chiara, dal momento che fu rubato nel 1988 e mai più rivisto sino al 2024. Lo scorso anno, infatti, fu protagonista di un’asta benefica a Miami, e si trattò proprio del casco originale, l’AGV X1 “Air System”, che la proprietaria del marchio Dainese riuscì a rivendicare. Il casco di Lauda è stato così riportato in Italia ed esposto lo scorso anno ad EICMA, il celebre salone motociclistico che si tiene nel mese di novembre. Il cimelio apparteneva alla collezione di Gino Amisano, il fondatore di AGV, ma fu rubato al Salone dell’Automobile di Milano del 1988, dove era stato esposto. Per fortuna, la vicenda si è conclusa al meglio.

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