Il 7 volte iridato della Ferrari, Lewis Hamilton, non è ancora riuscito a salire sul podio in un solo Gran Premio. La bordata di Toto Wolff, CEO della Mercedes, è velenosa.
Lewis Hamilton avrebbe dovuto diventare l’alfiere di punta del team del Cavallino, mentre si è ritrovato nella più grande crisi della sua gloriosa carriera. Il pilota di Stevenage ha portato Elkann a investire una cifra faraonica per strapparlo alla Mercedes, ma per ora è risultato un investimento del tutto sbagliato. Arrivato in Italia a 40 anni sta faticando anche a trovare il giusto feeling con l’ambiente. In Mercedes era un punto di riferimento e aveva una relazione splendida con i suoi uomini. In Ferrari sempre la copia sbiadita del campione del mondo che fu.
L’anglocaraibico avrebbe dovuto alzare l’asticella rispetto a Sainz, ma sta facendo molto di peggio. Lo spagnolo era sulla Rossa un pilota molto costante e poco incline agli errori. A livello prestazionale non era mai stato troppo lontano dalle performance di Leclerc. Tra Lewis e il monegasco, nel 2025, c’è un abisso. Charles, infatti, ha celebrato 5 podi, mentre l’anglocaraibico ha avuto risultati degni di nota solo nelle Sprint Race La ciliegina sarebbe un successo di Leclerc nei prossimi GP. In Olanda il numero 44 ha commesso i soldi disastri, deludendo già dalle prime prove libere. La SF-25 non è un’auto da mondiale ma nemmeno una monoposto da midfield.
La bordata di Wolff su Hamilton
Lewis ha sempre trovato in Wolff un suo estimatore. Il manager austriaco ha celebrato tantissime vittorie con il nativo di Stevenage in squadra. Ora Lewis si sente un pilota inutile e lo ha anche dichiarato davanti ai giornalisti. “Ho ritenuto che fosse sbagliato dirlo, e gliel’ho detto quella stessa sera e poi di nuovo il giorno dopo – ha annunciato Wolff, come riportato su Motorsport.com – Perché lui è ancora il GOAT (il più grande di tutti i tempi). Quello che gli ho detto è: hai mai sentito Michael Jordan dire di sé stesso che è inutile e che bisogna sostituirlo? No!“.

“È una persona che mostra apertamente i propri sentimenti, il che è positivo, è un tratto fantastico della sua personalità: esprime le proprie emozioni. Ed è questo che lo rende la superstar che è. Prova certe emozioni e non le nasconde. Ma quella, secondo me, è stata una pessima decisione da parte sua, perché semplicemente non è vero. Se si ritira, rimane comunque il GOAT. Si ritirerà e nessuno saprà mai che alla fine era alla Ferrari. Chi pensa al periodo di Schumacher e Mercedes? Non è rilevante per la carriera di Schumacher, quindi…“. Le parole di Wolff sono vere, ma dovranno passare anni perché persino il Kaiser venne criticato, nel triennio di rientro in F1, per le sue performance al volante della Mercedes.