Oggi vi parleremo di una Lancia che appartiene al passato, e che avrebbe potuto ottenere un grande successo. Tuttavia, il Gruppo FIAT si mise in mezzo e non ottenne i risultati in cui si poteva sperare.
L’automotive italiano è in grave crisi al giorno d’oggi, ed è impressionante pensare al tracollo che c’è stato pensando alle gloriose vetture prodotte in passato. La Lancia è uno dei simboli del calo di popolarità dei nostri marchi, dal momento che oggi vende un solo modello, la Ypsilon lanciata lo scorso anno, con i dati di vendita che sono sempre più preoccupanti. C’è chi pensa che possa essere addirittura dismesso dal gruppo Stellantis, divenutone proprietario nel 2021.
Eppure, il passato della Lancia è glorioso, grazie alle vittorie nel mondo dei rally con capolavori come la Stratos, la 037, la Delta S4 e la Delta HF Integrale, che hanno dominato la scena per diversi decenni. Anche sul fronte delle auto stradali, la casa di Torino si fece valere nella seconda metà del Novecento, sfornando gioielli a raffica. Uno di essi, la Beta Trevi, fu però fermata internamente dalla FIAT, del cui gruppo faceva parte anche la Lancia stessa. Ecco perché questo modello si rivelò un flop sul mercato.
Lancia, ecco cosa fece la FIAT per fermare la Beta Trevi
Per chi non la dovesse ricordare, la Lancia Beta Trevi era una vettura di fascia medio-alta, che la casa di Torino realizzò a Chivasso tra il 1980 ed il 1984, per un periodo di tempo, come si può comprendere, molto breve. La produzione fu di soli 40.628 esemplari, e sul fronte delle vendite, non riuscì ad impressionare. Tutto ciò accadde per via della concorrenza della FIAT Regata. La presentazione della Beta Trevi avvenne nel 1980, al Salone dell’Auto di Torino, ed era una vettura che derivava dalla Beta due volumi. Era a 4 porte e tre volumi, con un posteriore dotato di un padiglione innovativo e di un lunotto inclinato.

Vennero ridisegnati, rispetto al modello da cui prendeva spunto, anche i gruppi ottici, mentre l’impostazione meccanica era la medesima. Uk mire era un bilatero di 1,6 litri, con 102 cavalli di potenza massima, mentre la velocità di punta era di 170 km/h. Si potevano toccare anche i 180 km/h con la variante di motore 2,0 litri da 115 cavalli, un risultato non da poco per un’auto di quel periodo. Arrivò poi un motore da 135 cavalli con compressore volumetrico, che rese la Lancia Beta Trevi ancor più veloce. Tuttavia, la FIAT ne fermò il successo con la 131 e la Regata, che costavano molto meno. Il progetto fu dunque fermato, e per molti resta un gran rimpianto.