Max Verstappen ha parlato dei grandi vantaggi su cui può contare la McLaren, una vera e propria astronave che sta dominando la scena. Il campione del mondo non ha dubbi sulla superiorità della MCL39.
La F1 è in pausa estiva, ed è tempo di bilanci per piloti e squadre. La McLaren, che partiva da grande favorita, ha dettato legge ed ha chiuso la prima parte di stagione con tre doppiette consecutive, grazie alla MCL39, lo stato dell’arte delle monoposto ad effetto suolo. Nata da un’ottima base, ovvero dalla vettura che aveva vinto il mondiale costruttori lo scorso anno, la creatura che hanno tra le mani Oscar Piastri e Lando Norris si è rivelata un’arma letale, che a Budapest ha consegnato il successo numero 200 nella storia del team di Woking.
In molti sono rimasti sorpresi di come, al termine di un ciclo tecnico nel quale le forze in campo avrebbero dovuto convergere, la McLaren sia riuscita a riproporre un dominio di quello che impose la Red Bull due anni fa con Max Verstappen. Tra Piastri e Norris ci sono solamente 9 punti di differenza nel mondiale piloti, con gli altri distanti anni luce. Lo stesso Verstappen ha descritto i grandi vantaggi della MCL39, una monoposto globalmente perfetta in ogni singola area.
McLaren, ecco da dove deriva il vantaggio secondo Verstappen
Max Verstappen ha detto la sua sulla superiorità della McLaren, inquadrando nella gestione gomma il grande vantaggio della MCL39: “Senza troppi dubbi, sono i migliori sul fronte della gestione delle gomme, le preservano molto meglio degli altri. Lo si vede molto chiaramente quando è bagnato, soprattutto con le Intermedie. Se hai una buona gestione degli pneumatici, tale margine è ancor più evidente, perché si tratta di una gomma più fragile. Essa si surriscalda molto in fretta e loro la gestione al meglio“.

Super Max è rimasto impressionato dalla velocità nelle curve di media percorrenza che la McLaren è riuscita ad esprimere con l’attuale progetto: “Allo stesso modo, credo che le loro prestazioni a velocità media siano incredibili rispetto a tutti gli altri. Hanno una perfetta rotazione sull’asse anteriore senza perdere mai il posteriore, da vedere è strabiliante. Si tratta di un qualcosa che dobbiamo cercare di replicare anche sulla nostra monoposto“. Il margine scavato dalle astronavi papaya appare impossibile da colmare, e solo il nuovo ciclo tecnico in arrivo il prossimo anno potrebbe rimescolare le carte.