I problemi fisici di Marc Marquez sono noti agli appassionati di MotoGP. Sembra tornato quello di un tempo, ma basterebbe una caduta per fargli saltare delle gare.
Non glielo auguriamo dopo una cavalcata imperiale, ma Marc Marquez è sempre a rischio in sella a una MotoGP. Ha due punti deboli: la spalla destra e la vista. In passato ha sofferto di visione doppia, cosiddetta diplopia, che non gli consentì di vincere oltre 10 anni fa un titolo alla portata nella classe di mezzo. Il problema è rispuntato anche qualche anno fa, quando correva in Honda, a causa di una caduta su una moto da cross in un test privato in Spagna.
Al di là dei problemi alla vista, le quattro operazioni alla spalla destra hanno martoriato il braccio del trentaduenne. Non ha più un fisico integro e basterebbe una caduta sull’omero per compromettergli la stagione e anche il cammino in MotoGP. Marc non è di cristallo, ma basterebbe un errore alla guida per riaprire un mondiale che appare chiuso a doppia mandata. Il vantaggio di 120 punti sul secondo in classifica, Alex Marquez, è emblematico del suo dominio.
L’unica preoccupazione di Marc Marquez
Marc è uno dei più grandi fenomeni che si siano mai visti nella storia del motociclismo. L’unico ad aver vinto un titolo da rookie in MotoGP. Dopo 12 gare e 12 Sprint Race siamo arrivati a quota 381 punti per il Cabroncito, dei numeri da leggenda vera. A Brno ha colto la quinta doppietta di fila SR – GP. Alla fine della stagione mancano 10 gare e 10 Sprint Race. Alex Marquez potrebbe non vincere il Mondiale pur facendo un filotto di sole vittorie, se Marc concludesse sempre al secondo posto.

Facciamo un confronto con il 2024. Marc ha chiuso la scorsa annata con 392 punti al terzo posto sulla GP23 del team Gresini Racing. Con i 381 punti attuali avrebbe concluso a sole 5 lunghezze da Enea Bastianini. I numeri sono ancora più impressionanti se paragonati al 2023, primo anno con le Sprint Race. Il terzo classificato quell’anno fu Marco Bezzecchi con 329 punti, dunque sarebbe già ampiamente a podio a fine stagione. Un fenomeno che ha ancora metà Mondiale per demolire record e festeggiare, senza infortuni, il suo nono riconoscimento iridato della sua immensa carriera nel Motomondiale.