Valentino Rossi sta ottenendo grandi soddisfazioni in pista con il suo team Mooney VR46. C’è, però, un problema che nessuno si aspettava.
Il Dottore continua ad essere il deus ex machina della MotoGP, nonostante abbia deciso di chiudere la sua carriera professionale con le due ruote nel 2021. Ha detto addio all’ambiente che ha amato, profondamente, nonostante avesse avuto la chance di affiancare suo fratello minore in sella ad una Desmosedici nel suo stesso team. Sarebbe stato un nuovo capitolo per lui, dopo l’esperienza biennale nel team factory della casa di Borgo Panigale.
Il centauro di Tavullia ha deciso di lanciarsi nell’automobilismo, lasciando spazio a Marco Bezzecchi. Quest’ultimo è stato il terzo incomodo nel 2023 nella sfida tra il campione del mondo Pecco Bagnaia e l’alfiere del team Pramac, Jorge Martin. Valentino ha corso nel 2022 al volante di una Audi R8 LMS del W Racing Team (WRT), accumulando una esperienza che è tornata molto utile nel 2023.
In BMW, infatti, ha vinto le sue prime gare nell’automobilismo, ma si è anche divertito a vedere i giovani della sua Academy crescere in tutte le categorie del Motomondiale. Il primo prodotto dell’Academy è stato Franco Morbidelli che nel 2020 ha sfiorato il titolo in sella ad una Yamaha M1 Petronas. Pecco Bagnaia è stato il massimo esponente di una generazione vincente di fenomeni italiani che è destinata a durare nel tempo.
Nonostante l’impegno in pista, il nove volte iridato si è tolto anche tante altre soddisfazioni. Una delle gioie più grandi della sua vita è risultata essere la nascita di Giulietta, concepita in un rapporto d’amore da sogno con Francesca Sofia Novella. E’ stato insignito di una laurea magistrale honoris causa in comunicazione e pubblicità per le organizzazioni dall’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. La sua vita sembra un film di Hollywood, ma non tutto è rosa e fiori per il numero 46.
Il Dottore è stato uno degli sportivi più pagati del ventunesimo secolo e ha creato un vero e proprio impero. Intorno alla figura del nove volte iridato di Tavullia ruotano sponsor, aziende a suo nome e il team VR46. Il suo merchandising è stato imitato da altri campioni, ma non con il medesimo riscontro. Fenomeni come Daniel Pedrosa, Carl Crutchlow, Pol Espargarò, Scott Reading, Maverick Vinales, Franco Morbidelli, i giovani della Driver Academy del Dottore e il campione crossista di MXGP Tony Cairoli, hanno scommesso sull’impresa targata VR46 Racing Apparel.
Secondo quanto riportato sulle colonne del Resto del Carlino ha chiuso il 2022 con una perdita secca di 2,5 milioni di euro, e stando alle indiscrezioni sui bilanci 2023 le cose non sarebbero migliorate. La VR46 Apparel ha concluso il 2022 con un rosso in bilancio di 760mila euro. Non è andato meglio alla VR/46, che ha chiuso il bilancio con una perdita di un milione e 600mila euro nel 2022. La VR/46 S.r.l., stando ai conti dello scorso anno, ha avuto una perdita di 172mila euro.
In sostanza solo l’Academy è andata in utile di quasi mezzo milione di euro. Le società del campione hanno 42 persone a contratto. Secondo le male lingue vi sarebbero licenziamenti e richieste di cassa integrazione. Ma tutto ciò non è emerso ai sindacati di Pesaro. Ne sapremo di più nelle prossime settimane, ma nessuno dovrebbe rischiare il posto di lavoro anche in caso di nuove perdite.
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