Le nostre auto ci stanno accanto per diverso tempo, ma poi vanno cambiate. Ecco perché si possono riciclare come la spazzatura.
L’auto è una nostra compagnia di vita, che ci conduce in diverse parti, dovunque noi vogliamo. Se abbiamo bisogno di recarci a lavoro, a portare i nostri figli a scuola, o anche in vacanza o in qualunque altra parte, dobbiamo fare affidamento su di lei, con la speranza che non ci tradisca da un punto di vista meccanico.
Le auto più affidabili riescono a coprire delle distanze lunghissime, ma è chiaro che dopo un tot di tempo vadano rimpiazzate con modelli più nuovi. Nella giornata di oggi, vi faremo vedere come sia possibile riciclare i veicoli non più funzionanti, recuperandone tante parti dopo l’utilizzo.
Negli ultimi anni, si sente parlare sempre più spesso di raccolta differenziata e riciclaggio dei rifiuti. Si tratta di procedure molto importanti per l’ambiente, perché consentono di recuperare alcuni materiali e di non buttare più la spazzatura in secchioni singoli, arrecando un grave danno al nostro pianeta. Purtroppo, non sempre, almeno in Italia, le cose vanno come dovrebbero, ma oggi vi racconteremo di una procedura molto interessante che riguarda le nostre auto.
Se non lo sapevate, vi mettiamo a conoscenza del fatto che in Italia sono presenti ben 850 mila veicoli, e dal 2015 vi è in atto una normativa europea che richiede di recuperare il 95% del peso del veicolo riciclato, con l’85% del riciclo e del riuso più un altro 10% che riguarda invece il recupero energetico.
Come ben spiegato da “geopop.it“, ci son ben quattro passaggi fondamentali attraverso i quali passa il riciclo dell’auto, senza i quali, sarebbe impossibile effettuare tale procedura in maniera corretta. Stiamo parlando della raccolta, della messa in sicurezza, per poi passare alla demolizione ed alla frantumazione.
Per chi se lo fosse chiesto, ecco gli elementi che è possibile riciclare dopo questo processo: 1) Acciaio ed Alluminio; 2) Rame; 3) Plastiche; 4) Pneumatici; 5) Batterie; 6) Vetri; 7) Oli. Insomma, si tratta di una procedura sicuramente molto complessa, ma che in molti non conoscono e che per il nostro pianeta è fondamentale. Sicuramente, nei prossimi anni verranno approntate tecniche ancor migliori, ma già questa è un gran passo in avanti.
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