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Formula 1

F1, è guerra tra Hamilton e la FIA: Sir Lewis attacca duramente i vertici

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Giovanni Messi

Lewis Hamilton è una leggenda della F1, che negli anni si è distinto anche per il suo modo di trattare i temi sociali. Guerra con la FIA.

La Mercedes ha presentato da poche ore la sua nuova arma, la F1 W14 che dovrà riportare il team di Brackley nel posto che gli compete. Lewis Hamilton viene dalla peggior stagione della sua carriera, la prima in cui ha concluso senza riuscire a vincere una gara e ad ottenere una pole position.

F1 Lewis Hamilton dichiara guerra alla FIA (ANSA)

Il sette volte campione del mondo, inoltre, non aveva mai terminato un campionato finendo fuori dai primi cinque in classifica piloti, motivo in più per cercare un pronto riscatto. Un altro brutto colpo è stato l’essere sconfitto dal suo compagno di squadra George Russell, che al primo anno in un top team di F1 lo ha staccato di ben 35 punti, tenendosi dietro anche la Ferrari di Carlos Sainz.

La Mercedes ha rivisto la sua monoposto, tornando al nero di due e tre anni fa, ma non tradendo il suo concetto no sidepod che è stato introdotto lo scorso anno, non senza problemi incontrati in pista. Questo significa che la squadra diretta da Toto Wolff aveva le idee chiare, e Red Bull e Ferrari devono temere la nuova arma del team di Brackley.

Nel frattempo, Sir Lewis è tornato a farsi sentire, proprio durante la presentazione della nuova freccia nera, riguardo allo stop imposto dalla FIA sulla possibilità dei piloti di pronunciarsi sui temi sociali e politici. Il sette volte iridato, come era immaginabile, non ha intenzione di cambiare il proprio approccio.

F1, Hamilton è contro lo stop ai messaggi politici della FIA

La F1 sta vivendo un periodo di forte contrasto con la FIA per diverse tematiche, e ciò ha probabilmente portato il presidente, Mohammed Ben Sulayem, a fare un passo indietro. Circa una settimana fa infatti, il chairman della Federazione Internazionale ha informato i team tramite una lettera ufficiale che non si occuperà più del Circus, delegando tutto a Nicholas Tombazis, ex ingegnere anche della Ferrari.

Un altro punto di forte scontro è stata la decisione della FIA di proibire ai piloti la possibilità di mandare dei messaggi sociali e politici, cosa che ha trovato pochi riscontri felici all’interno della F1. I vari Valtteri Bottas, Lando Norris e tanti altri si sono apertamente schierati contro tale scelta, ma ovviamente anche Lewis Hamilton ha voluto dire la sua.

Il sette volte campione del mondo e leggenda della massima serie, ha deciso di parlare ad alta voce alla presentazione della nuova Mercedes, affermando: “Non mi sorprende per niente, ma nulla mi impedirà di parlare delle cose che mi appassionano e dei problemi che ci sono nel mondo. Sento che lo sport ha la responsabilità di parlare delle cose e che può aumentare la consapevolezza su determinati argomenti, in particolare, visto che viaggiamo in tanti paesi diversi, quindi per me non cambia nulla. Non cambierò il mio modo di essere“.

Sarebbe sciocco dire che vorrei prendere dei punti di penalità per aver parlato dei temi che mi sono più cari, ma continuerò a dire quello che penso. Abbiamo questa piattaforma e ci sono ancora molte cose che dobbiamo affrontare. Il supporto di Stefano è stato straordinario e tutti i piloti sono molto allineati sulla libertà di parola“.

Nelle ultime frasi, Hamilton ha fatto riferimento a quanto affermato da Stefano Domenicali, che si è schierato dalla parte dei piloti che vogliono continuare a mandare dei messaggi importanti, sia sui social che sui circuiti stessi. Sir Lewis, assieme a Sebastian Vettel, è stato forse il più attivo, in questi anni, da questo punto di vista.

Nel 2020, il sette volte iridato si schierò a gran voce dalla parte di Black Lives Matter, movimento a sostegno dei diritti degli afro-americani negli Stati Uniti, dopo l’uccisione per mano di alcuni agenti di Polizia di George Floyd. La questione, a questo punto, è ben lungi dall’essere chiusa, e seguiranno polemiche a non finire.

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Giovanni Messi
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