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Motomondiale

MotoGP, Test Sepang day 3: Marini al comando, dittatura delle italiane

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Giovanni Messi

I test della MotoGP in quel di Sepang si concludono nel segno di Luca Marini. Ducati ed Aprilia non hanno rivali per il momento.

La MotoGP termina i test svolti sul tracciato di Sepang, ed anche il terzo ed ultimo giorno è andato in archivio nel segno del dominio delle moto italiane. Luca Marini ha completato il tris Ducati, dopo che nel primo giorno il miglior tempo era stato stampato da Marco Bezzecchi, mentre ieri era toccato alla Pramac di Jorge Martin.

MotoGP Luca Marini nei test di Sepang (ANSA)

Marini, che è in sella alla Desmosedici GP22 del Mooney VR46 Racing Team, ha girato in 1’57”889, facendo nettamente meglio rispetto ai giorni scorsi, quando i tempi erano stati più alti di almeno 6-7 decimi. Il fratellino di Valentino Rossi ha sfiorato il record della pista, che per solo un decimo è rimasto a Martin, il quale lo aveva messo a referto nelle qualifiche dello scorso anno.

Le moto di Borgo Panigale sembrano fare un altro sport, con Pecco Bagnaia che ha portato la prima Desmosedici GP23 in seconda posizione, grazie ad un ottimo 1’57”969. Il gap da Marini è di soli 80 millesimi, segno che la nuova Rossa è nata davvero bene e che pian piano sta trovanod la quadra.

Si conferma in palla anche l’Aprilia, che pare più in forma con Maverick Vinales in queste prime battute. Con 147 millesimi di ritardo, lo spagnolo è il primo di quelli che non sono riusciti ad andar sotto il muro dell’1’58”, ma dimostra che la nuova RS-GP è, almeno per il momento, l’unica alternativa alle Ducati.

Quarto tempo per Enea Bastianini sull’altra Rossa ufficiale, seguito da Martin che proprio non ha la minima intenzione di schiodarsi dalle primissime posizioni. Sesta piazza per Aleix Espargaró con l’altra Aprilia, che però non sembra essere in grado di reggere il passo del compagno di squadra, restandone distante di circa tre decimi.

Come sempre diciamo, in questi test i tempi non contano, ma è chiaro che qualche indicazione sta iniziando a venir fuori. Il dominio delle moto italiane su questa MotoGP è completato dalla prima Ducati del Gresini Racing con Fabio Di Giannantonio che è settimo, seguito da Marco Bezzecchi ed Alex Marquez. Come nel day 1, ai primi noni posti ci sono sette Ducati e due Aprilia, quelle ufficiali. La top ten la completa la Honda di Marc Marquez, staccato di oltre sette decimi dal battistrada.

MotoGP, la pioggia rovina il finale della sessione malese

I test della MotoGP sono stati comunque rovinati, almeno in parte, dai pesanti scrosci di pioggia che hanno colpito il tracciato di Sepang. Le ultime ore della giornata odierna sono state caratterizzate dall’asfalto bagnato, che è diventato quasi impraticabile nella mezz’ora conclusiva, con soltanto Marco Bezzecchi e pochi altri coraggiosi che sono scesi in pista.

Tornando alla classifica, l’undicesimo posto lo ha messo a referto la prima Aprilia del team RNF, quella condotta da Raul Fernandez. Dietro di lui c’è l’altra Honda ufficiale di Joan Mir, che al contrario del compagno di squadra è apparso ottimista nelle interviste venute fuori dopo i primi due giorni di test.

Dietro di lui c’è il pilota di cui ha preso il posto nel team di Alberto Puig, vale a dire Pol Espargaró sulla prima KTM, quella del nuovo squadrone GasGas. Va detto che nella seconda giornata l’ex Honda era rientrato agevolmente nei primi, quindi, non diamo per morto il costruttore austriaco, che sicuramente ha comunque cominciato il lavoro in sordina, ma la moda di nascondersi è ormai divenuta usuale anche in MotoGP da qualche anno a questa parte. Tra qualche settimana vedremo davvero chi sarà messo meglio.

Se cercate Fabio Quartararo, sappiate che dovrete scendere sino al diciassettesimo posto per trovare sia lui che la prima Yamaha, visto che quella di Franco Morbidelli è solo ventesima. Il francese ha girato in 1’58”897, vedendosi rifilare un secondo dal leader, ma è quello che ha messo a referto il maggior numero di giri percorsi, arrivando a quota 63. L’ex campione del mondo appare fiducioso.

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Giovanni Messi
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