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Cruise Control, di cosa si tratta: come funziona e a cosa serve

Published by
Chiara Rainis

Cosa si intende quando si parla di cruise control? E soprattutto perché possedere una macchina che ne è dotata può rivelarsi utile?

Le auto di nuova generazione lo hanno di default, ma cos’è il cruise control? E qual è la differenza con quello adattivo e l’ADAS?

Per andare alla data di debutto di questo sistema di controllo, occorre riportare indietro il calendario al 1957. Prime vetture a sfoggiarlo furono le Chrysler Imperial. La sua nascita si deve all’ingegnere Ralph Teetor il quale, non vedente, nel 1945, aveva cercato di sviluppare qualcosa che potesse aiutare a mantenere una velocità costante in maniera automatica, impostando in anticipo il passo desiderato.

Cruise Control (AdobeStock)

Con il trascorrere degli anni e la conseguente evoluzione tecnologica si è giunti a quello adattivo, meglio noto come Intelligent Speed Assistance, diventato addirittura obbligatorio, secondo le recenti direttive europee.

Cruise control, di cosa stiamo parlando

Come detto questo strumento consente di impostare la velocità massima e di gestirla in autonomia senza dover agire sull’acceleratore. Ciò significa che la vettura procede ad un ritmo costante, fino a che non si agisce sul pedale del freno e a quel punto bisogna ripartire da zero. Il cruise control è ottimo soprattutto se si sta percorrendo un tratto in autostrada, in quanto consente di rilassare alcune parti del corpo, il piede destro in particolare. Per questo motivo è molto apprezzato da chi deve viaggiare spesso su strade a scorrimento veloce.

La velocità di crociera è altresì conveniente per risparmiare carburante e rendere la guida più sicura. Ed è proprio su quest’ultimo punto che si continuano a concentrare gli studi. E’ importante infatti che non si verifichino mai episodi di intorpidimento quando si è al volante, specialmente perché essere in perfetta forma diminuisce il senso di stanchezza, pericolo numero uno e causa di incidenti.

Ma vediamo ora nel dettaglio le differenze tra i due escamotage elettronici nominati finora. Il classico cruise control permette di procedere con passo costante dopo apposita selezione da parte dell’automobilista che, alla bisogna, andrà a modificare la velocità, attraverso una levetta o un pulsante.

Il cruise control adattivo, invece, imposta il ritmo in maniera automatica, lavorando pure sulla distanza di sicurezza, in modo che, non appena lo spazio da un veicolo o un oggetto diminuisce, il veicolo possa rallentare grazie all’intervento di un radar, per poi riprendere normalmente. L’obiettivo è di evitare collisioni e incidenti.

Qual è il suo funzionamento

Il cruise control si attiva in maniera elettronica tramite comandi presenti di solito sul volante, genericamente un + e un -. Con le levette si detta la velocità e con il tasto SET la si imposta. Al contrario la disattivazione avviene via quadro comandi o pigiando leggermente sul pedale del freno.

Da punto di vista tecnico lo strumento agisce sul corpo farfallato del propulsore a benzina, ossia quella parte che regola la quantità di aria in ingresso nelle camere di combustione. La farfalla è guidata da un motorino elettrico gestito dalla centralina. Per cui, quando il conducente accelera, la farfalla si apre o si chiude, permettendo alla miscela carburante-aria di giungere ai cilindri in misura maggiore o minore, e influenzare i giri determinandone potenza e velocità.

Quando l’iniezione è elettronica, si attiva elettricamente. Al contrario nei diesel tutto si concentra sul meccanismo di iniezione.

Se il cruise control è perfetto sui tratti di strada lunghi con limiti di velocità elevati, minor rischio di soste e code, quello adattivo è sfruttabile anche in città. La prima macchina su cui è stato montato l’ACC è la Mitsubishi Diamante del 1995, seppur senza radar per verificare la distanza di sicurezza.

Nel 1999, invece, Mercedes creò il Distronic, un sistema posto frontalmente e utile per misurare la distanza dalle auto davanti, il quale si disattivava non appena si scendeva sotto i 30-40 km/h. Per assistere ad una sua implementazione bisognerà attendere il 2005 con la nascita del Distronic Plus, adatto pure ai percorsi urbani dove le velocità sono basse.

Per quanto concerne l’ACC, la distanza di sicurezza può essere impostata autonomamente dal guidatore. In caso di pericolo, il sistema emette segnali sonori, in modo da fargli riprendere il controllo del veicolo.

Come già spiegato, l’adaptive cruise control è stato reso obbligatorio. Più precisamente, secondo il Regolamento UE 2019/2144 , ogni automobile di nuova omologazione dovrà contenere alcuni strumenti di ADAS (Advanced Driver Assistance System).

Tale vincolo imprescindibile, verrà esteso alle vetture di prima immatricolazione a partire dal 7 luglio 2024. Il target è sempre quello di migliorare la sicurezza su strada.

Ma quali sono gli ADAS diventati obbligatori? E quanti sono? Partiamo dall’ultima domanda. Complessiva sono sei. Il più importante riguarda la scatola nera che ha il compito di registrare la dinamica degli eventi durante gli incidenti. Poi abbiamo l’Alcolock, che stoppa l’avvio del propulsore se si è bevuto qualche bicchiere di troppo. Quindi l’Emergency Lane Keeping Assist (ELKA) che tiene il mezzo all’interno della sua corsia di marcia. L’Autonomous Emergency Braking (AEB), ovvero la frenata automatica di emergenza. Il Driver Monitor System, che rileva l’eventuale stanchezza del conducente mettendolo in allerta. E per concludere il “nostro” Intelligent Speed Assistance diventato un must da luglio 2022.

Come si attiva il cruise control

Per far entrare in azione lo strumento basta impostarlo attraverso comandi e levette poste sul volante o in zona sterzo. Di solito per impostare la velocità che si desidera è sufficiente premere i pulsanti + e -, fino a raggiungere il numero corrispondente. A quel punto, spingendo su SET entrerà in funzione. Per verificare, che l’operazione sia andata a buon fine, basterà premere sull’acceleratore. Se poi durante il viaggio si venisse colti dalla voglia di diminuire o aumentare il passo, i pulsanti risolveranno il problema.

Così come per l’attivazione, anche il procedimento da seguire per la disattivazione è decisamente semplice. Due sono le opzioni disponibili. Si  può premere un pulsante, che sia RESUME oppure CANC. Altrimenti è ok una leggera pressione sul pedale del freno.

Nel più moderno sistema adattivo, è presente altresì il comando che si occupa della regolazione della distanza di sicurezza, personalizzabile a seconda delle esigenze del conducente. Solitamente si basa sul numero di barre che ci dividono dal mezzo che ci precede. In questo caso la distanza può essere ridottissima, media oppure ampia.

Cos’è il CC con funzione freno

Quando si parla di cruise control con funzione freno, si parla di un servizio specifico del Cruise Control adattivo. Questo  va ad attivare il sistema frenante nel momento in cui appaiono degli ostacoli lungo il percorso, notati e segnalati immediatamente dal radar inserito frontalmente al veicolo. Per merito di questa funzione, l’auto può ridurre il passo, o se vi è un’emergenza, frenare.

Questo device per adesso si sta attestando come molto divisivo. Non tutti gli automobilisti si sento sicuri. Più di qualcuno preferirebbe agire in autonomia, senza dare in mano ad un computer l’amministrazione della guida.  In ogni caso, con il trascorrere del tempo, la tecnologia si è sviluppata ed è diventata sempre più affidabile sono ogni profilo.

Cruise control e consumi, quale influenza

Va tenuto presente che utilizzare il CC non equivale per forza di cose a risparmiare sul carburante. Questo può succedere solamente se si riesce a regolare la velocità in base alla tipologia di tratto affrontato. Genericamente se si è in salita, il cruise control comune, per mantenere il ritmo impostato, dovrà incrementare i giri motore, facendoci consumare di più

Se al contrario la velocità è regolata in base alla distanza di sicurezza o alle caratteristiche delle strade, allora potranno esserci accelerate e frenate solamente al momento del bisogno, con un consumo leggermente inferiore. A fronte di tali considerazioni non è dunque possibile imputare all’escamotage elettronico un impatto rilevante né a nostro favore, né a nostro svantaggio. Usandolo ad hoc per il tipo di percorso avremo i medesimi risultati che se imparassimo a guidare nella maniera più corretta possibile.

CC Aftermarket, di cosa si tratta

Generalmente il cruise control è una dotazione di serie della macchina, ma in caso in cui questa non sia di nuova generazione e non ne disponga, è sempre possibile integrarlo comprando un kit aftermarket, o facendolo installare dal proprio meccanico. Quest’ultima opzione è sempre la migliore, in quanto un occhio più tecnico ci può aiutare a capire se valga la pena fare un acquisto del genere, e i relativi costi di manodopera, visto che varia da modello a modello e non esiste un procedimento di montaggio universale.

Per concludere, l’interrogativo da porsi è se il cruise control sia davvero utile? Come spiegato in precedenza la sua funzione principale è quella di consentirci di “riposare”, e allentare lo stress che assale l’automobilista che deve affrontare viaggi lunghi, in particolare in autostrada. Non a caso tanti lo attivano proprio quando sono in macchina da parecchie ore, e sentono il bisogno di sgranchirsi le gambe e riprendersi dalla tensione di avere sempre il piede sul pedale dell’acceleratore.

Questo porta chi è al volante a provare un maggiore senso di comfort e di rilassatezza. Conscio che per riprendere il controllo personale del veicolo gli basterà premere un pulsante o premere il freno.

Gli svantaggi si riducono ad uno, principalmente. Proprio per questa atmosfera di calma in abitacolo, il conducente potrebbe cedere a distrazioni e magari compiere manovre errate.

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