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MotoGP, altro dato nero su Marc Marquez: in Honda c’è preoccupazione

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Giovanni Messi

Marc Marquez è tornato a correre a tempo pieno in MotoGP dal GP di Aragon, ma la Honda fa molta fatica. Ora spunta un altro guaio.

Non tira una bella aria in casa Honda alla vigilia della stagione 2023 della MotoGP. La casa giapponese manca all’appuntamento con la vittoria da un anno, e le parole di Marc Marquez successive ai test di Valencia non lasciano presagire nulla di buono. L’otto volte campione del mondo ha testato ben tre configurazioni diverse della RC213V sul tracciato spagnolo, ma nessuna di queste gli ha dato sensazioni particolarmente positive.

MotoGP Marc Marquez (ANSA)

Le sue parole, al termine della giornata, sono state durissime: “Come posso commentare questa giornata? Per quanto mi riguarda, credevo che le cose potessero andare molto meglio di quanto ho visto in pista. Ho sentito diversi passi in avanti sul fronte dell’inserimento nelle curve grazie agli aggiornamenti tecnici, ma la coperta è corta ed abbiamo perso prestazioni da altre parti. Tra qualche mese, a febbraio, avremo nuove prove in Malesia, ci dobbiamo arrivare molto più preparati. Dobbiamo fare di più, al momento non possiamo competere per il titolo con ciò che abbiamo“.

Molto duro il commento di Marquez, che ha fatto ben capire quale sia il livello della Honda di oggi, lontanissima dalla moto che nel 2019, nelle mani del nativo di Cervera, fu in grado di disintegrare la concorrenza. Con l’assenza del fenomeno più completo della MotoGP moderna, la casa nipponica sembra aver perso la direzione dello sviluppo, e pensare di poter recuperare in fretta sulla Ducati appare un’impresa quasi titanica.

Infatti, senza rivoluzioni regolamentari, è chiaro che gli altri non staranno fermi, e Pecco Bagnaia ha già provato nei test di Valencia il prototipo della Desmosedici GP23 che ha dato sensazioni positive sin dalla prima presa di contatto. Al momento, sia la Honda che la Yamaha sembrano accusare un pesante ritardo, e dando una lettura generale a quello che si è visto nelle prove spagnole, possiamo dire che la RC213V sia la moto meno competitiva allo stato attuale delle cose.

Inoltre, Marquez ha dato prova di voler sempre tentare di raggiungere il limite, ma questa Honda non gli permette di farlo, almeno restando in pista. L’otto volte iridato, infatti, è caduto in diverse occasioni pur avendo corso ben poche gare rispetto alla concorrenza, ed è proprio il dato di cui vi stiamo per parlare che non farà piacere alla leggenda iberica.

MotoGP, Marquez ed il pessimo dato sulle cadute

Marc Marquez è uno di quei talenti che in testa ha soltanto una cosa, vale a dire la vittoria. Prima della gara di Valencia, in particolare, subito dopo il terzo tempo conquistato nelle qualifiche dell’ultima tappa stagionale della MotoGP, aveva dichiarato: “In gara o mi prendo dei rischi e vado in ghiaia per provare a vincere o niente“.

Marquez, spingendo come un dannato, era riuscito a battagliare nel gruppone di testa grazie al suo strepitoso talento, ma le difficoltà della sua Honda sono troppo anche per lui, ed attorno alla metà gara è infatti arrivato il ritiro. Al termine di questa stagione della MotoGP, è stata stilata la solita classifica relativa alle cadute, pubblicata su “Crash.net“, dove il nativo di Cervera svetta sulla media relativa alle scivolate.

Non possiamo paragonare il dato totale delle cadute di Marquez agli altri, visto che ha corso per metà stagione a causa dell’ennesimo intervento chirurgico a cui si è sottoposto dopo il Mugello. Il primo, grande spavento era arrivato in occasione del Warm-up di Mandalika, sul bagnato, che gli aveva anche causato un lieve episodio di diplopia.

In totale, Marc ha preso parte a dodici eventi, totalizzando ben 18 cadute, con una media di 1,5 incidenti ad ogni round. In termini di media, nessuno ha fatto peggio, e ciò rende bene l’idea di quanta voglia abbia di prendersi dei rischi pur di stare davanti, ma questa Honda non gli consente di farlo senza portarlo a perdere il controllo della moto.

Andando oltre ai dati relativi allo spagnolo ed analizzando la classifica assoluta, colui che è caduto più volte è stato il debuttante Darryn Binder del team WithU della Yamaha. Le sue cadute sono state ben 27, ed è seguito in questa curiosa graduatoria dal nostro Marco Bezzecchi, giunto a quota 20. Seguono a 21 Pol Espargaró ed Alex Marquez, per poi passare ad Enea Bastianini con 18, a parimerito con Marc e Johann Zarco.

Colui che è caduto meno è stato Maverick Vinales sull’Aprilia, finito a terra solo 2 volte. Per quanto riguarda gli sfidanti per il mondiale, Pecco Bagnaia è scivolato in 14 occasioni, così come Aleix Espargaró. Più equilibrato Fabio Quartararo che è caduto solo 7 volte, ma non è bastato per portare a casa il titolo.

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Giovanni Messi
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