Sempre più probabile, che la Yamaha farà bene a guardarsi intorno: Fabio Quartararo non rinnova e potrebbe non farlo mai.
Sirene, voci ed ancora sirene. Fabio Quartararo avrà la testa confusa al momento, e sicuramente si parla di lui più per essere un possibile pilota che cambierà team al prossimo inverno, che per la fortuna di dirsi campione in carica in MotoGP. Il ventiduenne, potrebbe lasciare la Yamaha, proprio dal termine di questa stagione.
Il pilota di Nizza, svela di aver già in mente una data entro cui deciderà del suo futuro, ed intanto la scuderia giapponese si preoccupa. Con tante possibili chiamate, è facile che si profili sempre più, un addio di Fabio, dopo quattro anni indimenticabili. O almeno, i primi tre lo sono stati, mentre al momento è arrivato solo un secondo posto, più tre prove a punti, ma lontane dal podio. Colpa della nuova moto, o il francese è distratto?
Ovviamente, in tutto questo trambusto, i giornalisti provano ad accaparrarsi sempre qualche testimonianza, e da alcune voci che verrebbero direttamente dall’interno della casa nipponica, sembra che Yamaha stia iniziando ad avere paura. Il perché era facile da intuire: i giapponesi, potrebbero non riuscire ad accontentare economicamente, il classe ’99, che quindi dovrebbe optare per altri lidi, ma non solo. Quartararo, potrebbe decidere di scegliere un progetto più vincente, altro motivo per cui in molti, lo danno quasi per scontato, fuori dalla Yamaha da novembre.
Dove andrà? Beh, quando al francese è stato chiesto della Honda, ha dato una risposta ben chiara, il futuro potrebbe essere dappertutto. La M1 ha già dato prova di non esser migliorata poi tanto, ed appunto, sono i risultati a testimoniarlo. Ad Austin, su un rettilineo, la moto perdeva 20 km/h di velocità massima rispetto alla Ducati e sicuramente questo, è stato visto dal pilota.
Il quotidiano spagnolo di grande spicco, AS, è riuscito inoltre a raccogliere le parole dell’uomo, che al momento rappresenta il campione del mondo in carica, Enric Mahé, che si è espresso così: “Ci sono diverse opzioni sul tavolo, ma non c’è fretta. C’è l’abitudine di far avanzare molto la firma dei contratti e questo non ci piace. In questo momento si tratta di non perdere le opzioni esistenti, vedremo cosa succederà”.
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