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Mercato

Automotive e brevetti elettronici: la rivoluzione è già partita

Published by
Chiara Rainis

Il mondo automotive sta vivendo una fase di trasformazione tecnologica. Ecco quali sono i settori da cui sta assorbendo informazioni.

Connettività, sensoristica, automazione. Sull’onda di questa tendenza l’industria automobilistica  ha dovuto appellarsi a settori piuttosto diversi dal proprio, come quello dell’elettronica e delle telecomunicazioni.

Automotive (AdobeStock)

In particolare quest’ultimo è fondamentale per la connessione alle reti 3G, 4G o anche 5G, piuttosto che per consentire la connettività Car2X, e quindi la capacità della vettura di comunicare con altri veicoli o con la stessa infrastruttura stradale. Diverse sono anche le tecnologie necessarie per l’elettrificazione, o i sistemi di infotainment che richiedono l’utilizzo di standard audio-video necessari per decodificare i contenuti audio-video da trasmettere all’interno della macchina.

Come riportato nel testo redatto dall’avvocato Vittorio Cerulli Irelli (Studio Trevisan & Cuonzo), ciò significa che davanti ai costruttori si sono presentate nuove dinamiche economiche e giuridiche. Un aspetto cruciale in questo senso è la gestione del rischio brevettuale. Tutte le tecnologie di elettronica e telecomunicazione oggi integrate nei moderni autoveicoli, sono protette da migliaia di brevetti legati a molteplici soggetti, spesso attivi nella monetizzazione dei propri portafogli brevettuali e pronti a citare in giudizio quei soggetti che non acquistano una licenza.

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Ad inizio anni 2000, con i “telefoni intelligenti”, si è raggiunta una convergenza di tecnologie di provenienza diversa. Si stima fino a 250.000 brevetti per i componenti implicati. Addirittura il 5G sarebbe già oggetto di oltre 150.000 brevetti, 95.000 dei quali dichiarati essere essenziali per poter operare sul mercato dai rispettivi titolari. Ciò ha inevitabilmente portato a un significativo contenzioso tra titolari e implementatori.

Ne consegue che la  “guerra dei brevetti” sia diventata realtà anche nell’automotive. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono oltre 1.350 i contenziosi avuti dal 2010 a oggi, con una crescita del 200% negli ultimi due anni. Lo stesso accade in Europa, specialmente in Germania, contro grandi produttori quali Volkswagen, Daimler o Tesla, esposti al crescente rischio di blocchi alla commercializzazione dei propri prodotti su uno o più mercati.

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Per finire, la consapevolezza di tali rischi ha portato le aziende a sviluppare più piani di analisi, come la valutazione del rischio IP e del costo delle licenze per evitare spiacevoli sorprese. Ugualmente si è provveduto ad aggiornare i rapporti contrattuali di filiera con l’acquisizione delle expertise, nello specifico per quanto concerne l’ambito licensing, sviluppatesi nel mondo Telecom per gestire al meglio eventuali problematiche dal punto di vista delle richieste di altre compagnie.

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Chiara Rainis

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