In tanti ricorderanno la carriera di Eddie Irvine: ripercorriamola insieme e conosciamo la vita odierna dell’ex pilota.
Un ottimo secondo pilota, Edmund “Eddie“ Irvine ha corso per scuderie di un livello altissimo, così come era la sua guida. Ecco oggi cosa fa la vecchia conoscenza ferrarista, classe ’65.
Cos’è l’effetto suolo? La rivoluzione della F1 guarda al passato
Risulta che dopo essersi ritirato dallo sport, l’ex pilota abbia scelto di concentrarsi sulla gestione di varie società di sua proprietà. Negli ultimi anni ha avuto anche qualche problemino, nel 2004 mancò di presentarsi davanti ai giudici per un fermo per alta velocità in scooter. Nel 2009, fu coinvolto in una rissa in un locale di Milano, dove lui e il contendente furono condannati a sei mesi di reclusione senza condizionale.
Il pilota nordirlandese ha vinto poco durante la sua carriera. Prima di arrivare in classe regina, portò a casa una Formula Ford Festival e un RAC Formula Ford. In seguito, tante ottime prestazioni in diverse serie minori, senza però mai arrivare al titolo. Neanche in Formula 1, vincerà mai un campionato: arriverà secondo nel 1999. In totale per lui 4 GP vinti.
Nonostante ciò, in F1 come detto, si comportò molto bene, risultando molto affidabile, ma da secondo pilota. Ad assumerlo per prima, fu la Jordan, scuderia irlandese che all’epoca era davvero potente. Correva il 1993, ed Eddie esordì in Giappone, per poi diventare pilota ufficiale l’anno dopo, quando il suo “primo” era Rubens Barrichello. Nel 1996 passò in Ferrari, dove al primo anno totalizzò 11 punti. Restò a Maranello fino al 1999 anno in cui sfiorò il titolo, e poi passò in Jaguar. Con i britannici, visse i suoi ultimi tre anni da pilota di F1.
La figlia dell’ex pilota automobilistico, si chiama Zoe Irvine. Lei è nata da una delle fidanzate del pilota, negli anni della sua permanenza in Giappone. Oggi, ha circa 25 anni, ma di lei si sa molto poco.
Il povero Eddie visse uno dei rari momenti di panico dei box Ferrari, nel 1999. Si correva al Gran Premio di Nurburgring e la sua rossa numero 4 si fermò ai box per un pit stop di routine. Clamorosamente, allo stop, i meccanici cambiarono tre gomme su quattro, dimenticando sul treno gomme, la posteriore destra. Dai video si capisce che quella gomma proprio non era stata preparata e tra corsa a prenderla e fissaggio, il suo pit stop durò ben 28.2″.
“Max Verstappen come Michael Schumacher”: parola di Eddie Irvine!
Il primo compagno di F1 fu Rubens Barrichello, che condivise la vettura con Eddie per due anni. In Ferrari trovò la leggenda, Michael Schumacher e gli restò accanto per tutta la sua permanenza in rosso, anzi nel ’99 fece anche meglio di lui rischiando di vincere su Hakkinen. Nel 2000 arrivò in Jaguar, dove trovò Johnny Herbert. L’anno dopo accanto al britannico, si avvicendarono Luciano Burti e Pedro de la Rosa, con lo spagnolo che poi restò anche per l’anno dopo, ultimo di carriera per Irvine.
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