La prossima deve essere la stagione del riscatto della Ferrari. E le notizie sul progetto che tra poco più di un mese sarà svelato sono promettenti.
La stagione del riscatto. Lo si sente ormai da troppo tempo in casa Ferrari questo concetto. Ormai è un mantra, che viene spazzato via praticamente alla prima gara o quasi della nuova stagione. Ma stavolta c’è davvero qualcosa di diverso a Maranello. C’è la convinzione di aver fatto bene i compiti a casa e che si è messo nero su bianco un progetto capace di riportare in alto la Rossa. Quantomeno il primo tassello per tornare “Mondiali”.
Il progetto è partito da lontano, tanto che gli sforzi si sono praticamente spostati quasi fin dai primi mesi del 2021, come ammesso dal team principal Mattia Binotto. La Ferrari infatti ha dedicato solo pochi pacchetti di aggiornamento alla macchina dello scorso anno per dedicarsi quasi completamente alla vettura 2022, che deve essere quella del rilancio.
Come rende noto la Gazzetta, citando fonti interne a Maranello, il progetto sembra essere più “spinto” del solito, proprio come accadde con la SF70H. Anche perché per rilanciarsi e recuperare il profondo gap con Mercedes e Red Bull ci volevano idee e soluzioni aggressive. E il cambio di regolamento permette in questa prima fase di farlo. Anzi, obbliga chi è indietro a farlo.
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Grande lavoro è stato fatto sulle sospensioni e sulla distribuzione interna, oltre che sull’aerodinamica. Ma quest’ultimo sembra un fattore secondario, visto che i regolamenti lasciano poco spazio alla fantasia, con le vetture che potrebbero assomigliarsi molto, almeno esteticamente. La parte decisiva sarà quella interna e del fondo, dove si dovranno trovare le soluzioni adatte per massimizzare le prestazioni. E proprio su queste due aree si è concentrato lo studio in casa Ferrari, anche grazie all’aiuto di nuovi uomini che hanno “rinfrescato” il reparto corse, provenienti da Mercedes e Red Bull, le due squadre finora dominatrici in F1.
A metà febbraio vedremo la nuova Rossa, ma per la pista bisognerà aspettare poi la fine del mese con i test di Barcellona. E capiremo se la Ferrari ha fatto finalmente il passo giusto. Ma da Maranello sono tutti molto ottimisti, anche se a parole non sembrano più esserlo. Vetture a effetto suolo non si vedono dagli anni Ottanta. E la Ferrari pensa di avere l’arma in più in casa, quel Rory Byrne, consulente della Rossa, che può essere decisivo nello sviluppo di una monoposto vincente.
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