Ci sono la Haas e il giovane Schumacher in cima alla classifica dei “paperoni dei danni”. Ecco dove si sono piazzate Ferrari, Mercedes e Red Bull
Andare a muro o rompere un motore da quest’anno è davvero una disdetta. Con il budget cap, ora per ogni team vedere il proprio pilota fare un errore grave in pista vuol dire spendere milioni di dollari che vengono sottratti allo sviluppo delle monoposto. E in questo 2021 c’è un team e un pilota che più di tutti hanno fatto i maggiori danni in F1.
Secondo i dati definitivi apparsi su Reddit e riportati da basspro24chevy, la scuderia che ha pagato di più in questa stagione per riparare le proprie vetture è la Haas, che non solo ha visto i suoi piloti nei bassifondi della classifica ma ha speso anche quasi 7,8 milioni di dollari in riparazioni. In particolare è Mick Schumacher il re della F1 per quanto riguarda i danni, con poco più di 4,9 milioni di dollari fatti sborsare al patron del suo team. A costare caro soprattutto i botti a Monaco, Hungaroring e Jeddah, con oltre 1 milione di danni ogni volta che è finito a muro.
Sul podio anche la Ferrari, che ha speso ben 6,6 milioni di dollari per rattoppare le SF21, in particolare quella di Charles Leclerc, secondo pilota in questa speciale classifica con quasi 4,6 milioni di danni, con Carlos Sainz Jr che praticamente è stato un santo in confronto al monegasco. Il numero 16 in particolare ha pagato caro (in tutti i sensi) gli incidenti a Monaco e Ungheria, ma il meglio lo ha dato nel finale con quanto accaduto a Losail e Jeddah.
Sul podio poi la Williams con 5,6 milioni spesi per mettere mano alle monoposto di Russell e Latifi. In particolare il botto di quest’ultimo a Yas Marina, costato il titolo a Lewis Hamilton, è venuto quasi un milione di dollari al team. Tra i piloti invece il podio spetta, udite udite, a Max Verstappen. L’incidente di Silverstone è stato il più oneroso, con oltre 2 milioni di danni, ma anche quelli di Baku (706 mila) e Monza (425 mila) non scherzano.
Red Bull che, grazie a re Max, è ai piedi del podio, con 5,4 milioni di dollari spesi in stagione, di poco davanti alla Mercedes, che ne ha tirati fuori “solo” 4,6. E la maggior parte dei danni li ha fatti, neanche a dirlo, Valtteri Bottas. Solo il crash di Imola con Russell è costato oltre due milioni di dollari. Per non parlare degli oltre 600 mila dollari tirati fuori per lo strike messo a segno la via in Ungheria.
Più “dolce” è stato Lewis Hamilton, che con 1,3 milioni è tra gli ultimi in classifica. Meglio di tutti hanno fatto Fernando Alonso ed Esteban Ocon, con la Alpine che ha speso in totale l’irrisoria cifra di 942 mila dollari. L’asturiano (497 mila dollari) ha fatto lavorare duramente i suoi meccanici solo a Imola, Monaco e Austin, mentre il francese (445 mila) il danno maggiore lo ha fatto con il botto in Austria (295 mila dollari).
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