Che GP per il portoghese, che ha sfoggiato un ritmo impressionante. Quartararo che mastica amaro ma che ha rischiato davvero grosso. Lampi di Marquez
L’outsider che non ti aspetti. A Barcellona è Miguel Oliveira a fare la voce grossa e a portarsi a casa un Gran Premio incredibile dopo quanto visto in questo weekend. Mentre il grande favorito, Fabio Quartararo, mastica amaro ma al tempo stesso deve ritenersi fortunato.
Quel ritmo non lo aveva mai fatto vedere nel weekend. Ma il portoghese in gare ha trovato quel qualcosa in più per arrivare a lottare per la vittoria. E c’è riuscito a portarla a casa. Costante come un martello, prima sull’1:40 alto e poi sull’1:40 basso. E sul dritto poi la KTM ha mostrato di non temere la velocità della Ducati. Forse un altro segnale di risveglio della moto austriaca, che in questa prima parte di stagione aveva deluso.
A nulla è valso il forcing finale di Johann Zarco, perché Oliveira è riuscito a resistere senza troppi patemi. E se l’è meritato il successo, più del francese del team Pramac, autore comunque di una bellissima gara, fatta di sofferenza prima e poi di grandi sorpassi, decisi, segno di ritrovata competitività.
Chi può recriminare è senz’altro Quartararo. Si era apparecchiato un altro weekend da dominatore, con la pole e un ritmo impressionante. Ma gli avversari sono riuscito nell’intento di rovinargli tutto, non permettendogli di trovare quella confidenza giusta per tentare l’allungo decisivo.
Poi quella tuta che si apre pericolosamente e l’arrivo comunque sul traguardo (con penalità) che, possiamo dire, sa tanto di pericolo scampato. Perché ha corso davvero un rischio incredibile il francese, che quindi mastica sì amaro ma quantomeno può dire di aver portato a casa la pelle, per un episodio che senz’altro farà discutere. E lo sta già facendo, visto che tra i primi a esprimersi è stato niente di meno che Casey Stoner.
Sorride Jack Miller, a podio dopo un’altra gara non troppo da protagonista, con una Ducati che, come al Mugello, soffre inspiegabilmente su un circuito considerato amico. Almeno per lui un terzo posto consolatorio, mentre Pecco Bagnaia, settimo, sta vivendo un piccolo momento di crisi. Il nervosismo per il vento di venerdì è sintomo di un disagio all’interno del box dovuto non s0lo ai suoi risultati non all’altezza ma anche per un compagno di box che invece è costantemente avanti a lui e con un contratto nuovo di zecca per il 2022. E nella testa di un pilota questo incide.
Oltre a Bagnaia, a non aver mandato giù questa gara è stato Franco Morbidelli, che sperava di aver trovato la chiave per far rendere anche la sua M1 e invece è rimasto in top ten per poco. Andare avanti così è davvero dura, così come per Valentino Rossi, praticamente imbottigliato in partenza e caduto ancora una volta quando era intorno alla tredicesima posizione. Il lampo di sabato con la Q2 diretta è stato solo un episodio.
Infine una menzione particolare per Marc Marquez, che per qualche giro è sembrato quello dei bei tempi, capace di un ritmo dignitoso e con sorpassi puliti ma decisi. Poi di nuovo l’ennesima scivolata. Un vero peccato, forse per il morale servirebbe mettere in cascina qualche punto pesante, perché oggi il sesto posto era davvero un miracolo. E invece ancora una volta nulla di fatto.
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