Il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna soddisfatto dei risultati nella prima gara a Losail. La concorrenza pronta a “copiare”, ma non si preoccupa.
Ancora una volta Ducati ha dimostrato di non avere nulla da invidiare a nessuno quando si tratta di evoluzione tecnica. Già nei test ha confermato di essere un passo avanti in termini di aerodinamica e non solo, i risultati si sono visti in pista nel primo week-end a suon’ di record. Mentre gli altri costruttori sono in difficoltà con il sistema holeshot, la casa di Borgo Panigale ha passato questo capitolo ed è concentrata su altre aree.
La nuova carena si sta rivelando un punto forte per la Desmosedici, tant’è che Johann Zarco ha toccato un nuovo record di velocità massima lambendo i 362,4 km/h. Un’autentica dimostrazione di potenza. Peccato che il forte vento ha ostacolato la corsa verso il podio nel primo week-end a Doha, penalizzando un prototipo fortemente aerodinamico come la GP21. E per domenica prossima le previsioni non sono migliori. “Non è una scusa, viceversa: dobbiamo migliorare sotto questo aspetto – racconta Gigi Dall’Igna a ‘la Repubblica’. Ma eravamo secondi e terzi, e questo ci dà molta fiducia per la prossima domenica. Se non vinciamo, abbiamo altre 19 gare per rimediare”.
Primo bilancio altamente positivo per tutti e sei i piloti, compresi i rookie. “La MotoGP dovrebbe essere guidata in un modo fluido. Miller non è un pilota aggressivo. Uno dei motivi per cui ho amato Zarco è dimostrare che, con alcuni cambiamenti nel tuo stile di guida, puoi andare veloce sulla nostra moto. Bagnaia, Bastianini e Marini sono come libri aperti di recente. Mi piacciono molto, hanno portato una ventata di aria fresca, credo fosse necessaria, soprattutto per una persona vecchia come me”.
Come solitamente avvenuto negli anni precedenti, anche stavolta gli altri costruttori proveranno a copiare le “diavolerie” tecniche di Borgo Panigale, ma Gigi Dall’Igna non ha nessun timore da questo punto di vista. “Ci vorrà un po’. Quando lo capiranno, noi avremo già trovato qualcosa di nuovo. Fa parte del gioco. Ma in pura velocità, penso che abbiamo raggiunto il limite”. Ma avverte: “La nuova carena funziona, ma l’abbiamo provata solo qui. È troppo presto per dire se può darci più vantaggio su altre piste”.
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