I tre giorni di test F1 si sono trasformati in un calvario di rotture per Sebastian Vettel. E la Aston Martin non ha provato abbastanza
I problemi di affidabilità non sono mancati, per la neonata Aston Martin, in questi tre giorni di test F1 in Bahrain. Venerdì la vettura è rimasta ferma in fondo alla corsia dei box, sabato è stata colpita da un guasto al cambio, oggi da uno al motore, probabilmente una perdita della pressione di sovralimentazione.
Insomma, un vero e proprio calvario per Sebastian Vettel, che nell’arco di tutte queste prove pre-campionato è riuscito a compiere in tutto solo 117 giri: è stato il pilota titolare che ha percorso meno chilometri di tutti. “Rispetto ai programmi, mi è mancato un centinaio di giri”, ha ammesso. “Ovviamente avrei voluto girare di più, questo è stato il problema principale”.
Il quattro volte campione del mondo cerca però di trovare il lato positivo: “Credo comunque che sia stato un giorno molto produttivo, ho fatto molti giri (oggi sono stati 57, ndr) e conosciuto meglio la macchina. Questo è stato molto utile e mi ha aiutato molto. Purtroppo non siamo riusciti a fare tutto quello che avevamo pianificato e c’è ancora molto lavoro da svolgere. Ma tutti hanno potuto provare poco e alla prima gara dovranno ancora scoprire le loro vetture e, in particolare, queste gomme”.
Il tempo limitato che ha avuto a disposizione ha impedito a Vettel di adattarsi ancora al meglio al suo nuovo team: “Come ho detto, ogni giro mi aiuta, mi sembra dare sempre più risposte”, spiega il tedesco. “Sto giocando, provando molte soluzioni diverse: alcune funzionano, altre meno, altre ancora mi richiedono di cambiare le mie abitudini. È chiaro, ho guidato la stessa macchina per sei anni e ora ho dovuto cambiare”.
Prosegue Seb: “Questo fa parte del gioco ed è anche emozionante avere così tante cose nuove da imparare, vedere come lavorano queste persone, comprendere l’assetto e così via. Per me è stato davvero produttivo e utile. Sto ancora facendo fatica a ricordare tutto, ma pian piano ci sto arrivando”.
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