Tra le tante novità provate in questi test MotoGP in Qatar dalla Ducati, Pecco Bagnaia promuove il nuovo sistema di partenza
Non sarebbe più la Ducati se non sfornasse innovazioni tecniche all’avanguardia, nel perfetto stile vulcanico del suo direttore generale Gigi Dall’Igna. L’ultima trovata, in ordine di tempo, è il nuovo sistema di partenza, studiato per bloccare la forcella e far abbassare l’intera moto, non solo al posteriore ma anche all’anteriore.
Un po’ come accade nel motocross, o nei dragster. In questo modo si evita di impennare e si può scattare con il gas in pieno e con la massima stabilità. Una soluzione già parzialmente sperimentata da Suzuki e poi Aprilia, e che sta sviluppando anche la Honda. Pecco Bagnaia, che l’ha provata oggi, ne è già entusiasta: “Adesso la Ducati si abbassa tutta, sia al posteriore che all’anteriore, e fa una bella differenza”, l’ha promossa.
Ma questa è solo la più curiosa delle tante novità comparse in questi giorni sulla Desmosedici: tra le altre si segnalano anche la carena con il convogliatore di flusso nella parte bassa e il codone con lo smorzatore inerziale. “Ho provato un serbatoio che è un miglioramento rispetto a quello di Jorge (Lorenzo, ndr), che usai nel 2019 dopo i primi test”, spiega Bagnaia. “Mi aiuta in curva, mi piace. Oltretutto si adatta bene al mio stile di guida, dato che sono un pilota che piega molto”.
La seconda giornata di test MotoGP in Qatar per il torinese è stata dunque dedicata al lavoro tecnico sulla moto: “Mi sono concentrato sulle tante novità da provare, che mi sono piaciute più o meno tutte”, spiega. “Per fortuna ci sono due giorni di tempo per studiare i dati e capire quale strada imboccare”. Il risultato cronometrico non è stato eccezionale: nono posto finale, staccato di oltre sei decimi dal suo compagno di squadra Jack Miller. Ma il bilancio di fine prove è comunque positivo.
“Ieri c’era veramente troppo vento, almeno fino alle 18:30-19, era difficile girare”, riassume. “Sono andato abbastanza male e ricominciare con una caduta non è mai il massimo: forse ho sentito un po’ la pressione del primo giorno da ufficiale. Oggi un po’ meno, siamo riusciti a provare di più, ma era complicato comprendere alcuni aspetti. Sono abbastanza contento per il lavoro che abbiamo svolto, su una pista complicata. Non abbiamo percorso troppi giri, ma è stata una buona giornata. Sono contento di essere entrato nei primi dieci, che comunque conta poco perché c’è chi ha fatto il time attack, chi no”.
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