Joan Mir non vede l’ora di ritornare in pista, ma soprattutto spera di rivedere accanto a sé anche Marc Marquez. 
Solo un idiota dubiterebbe dell’immenso talento di Joan Mir, un ragazzo che le stigmate del predestinato da anni. Il suo percorso ricorda quello di Valentino Rossi e Marc Marquez. Vittoria e un paio di podi al primo anno in Moto3 e poi subito il titolo l’anno successivo con 10 affermazioni in una delle categorie da sempre più equilibrate.
Il resto è storia recente, con le buone prestazioni al primo anno di Moto2 che hanno subito attirato l’attenzione della Suzuki, che ha deciso di metterlo sotto contratto. Qualche errore da rookie al primo anno e poi un percorso netto e spedito che lo ha portato sino alla conquista del titolo nel 2020.
Durante un’intervista rilasciata ad AS, Joan Mir ha così raccontato: “Il titolo non mi ha cambiato. Mi ci è voluto molto per arrivare sino a qui e vincere e penso che la strada non è ancora finita. Ogni anno voglio migliorare e essere il migliore. Questo inverno mi sono fermato solo una settimana perché mi hanno costretto, ma io non volevo”.
Mir: “Devo sempre dimostrare quello che valgo”
Lo spagnolo ha le idee molto chiare per il futuro: “Io devo dimostrare ogni anno quello che valgo. Se non avessi vinto l’anno scorso quest’anno avrei dovuto dimostrare di essere competitivo. Io amo la pressione, mi piace che dicono che ho vinto per caso, mostrerò i denti ad ogni gara e darò il massimo, poi giudicherete”.
Mir in particolare però vuole togliersi di dosso l’etichetta di aver vinto solo perché non c’era Marquez e quindi spera: “Io ho vinto il titolo con Marquez che si è fatto male nel tentativo di dare il 100%, non lo hanno rapito gli alieni. Non avrei più meriti, ma il prossimo titolo lo voglio con Marc in pista. Dentro di me gli darei più valore. Voglio questo con tutta l’anima. L’ho visto allenarsi un giorno a Barcellona, era scoraggiato, ma mi sembra normale. Spero che torni e sia lo stesso di prima. Conto di vederlo già in Qatar”.
Antonio Russo 
