E’ mancato all’improvviso Campos. Patron dell’omonimo team, fu colui che scoprì Alonso. Tra i suoi piani c’era il ritorno in F1. 
Proprio nel 2021 avrebbe dovuto tornare nel Circus con una squadra tutta sua e un pilota sicuro, Pascal Wehrlein. Ma come ben sappiamo il Covid ha mandato in frantumi i piani. E con ogni probabilità il progetto rimarrà soltanto sulla carta.
Questo giovedì mattina ad appena 60 anni Adrian Campos ci ha lasciato. Avvicinatosi al mondo dei motori con i modellini radiocomandati, Nel 1983 ebbe l’opportunità di approdare nelle monoposto disputando il campionato di Formula 3 europea prima di passare alla terza categoria in Germania.
Passato successivamente alla F3000, in F1 arrivò nel 1986 prima prendendo parte ad un test con la Tyrrell e in seguito da ufficiale con la Minardi al fianco di Alessandro Nannini e poi di Luis-Perez Sala. Vista la poca fortuna decise di tornare in Spagna nel campionato turismo con un’Alfa Romeo. Il 1997 fu la fine con la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans.
La trasformazione a manager e la scoperta di Alonso
Dall’altra parte della barricata diede vita alla Formula Nissan e alla scuderia oggi tutt’ora attiva in F2 ed F3, la Campos Racing.
Tra i talenti scoperti ricordiamo Marc Gené, ma soprattutto Fernando Alonso. Scovato nel 1999 nei kart, il manager lo aiuterà a percorrere i grandini delle formule minori fino ad agganciarlo alla Renault. Il Samurai però gli diede un dispiacere quando nel 2015, per l’inaugurazione del Museo aperto nella città di Oviedo, non lo volle invitare.
Siccome la gratitudine è una dote di pochi, il dirigente di Alzira pur rammaricandosene fece finta di nulla e nei mesi scorsi, appreso del ritorno nel Grande Circo del suo ex pupillo, per la terza volta con la Casa della Losanga disse: “Farà certamente un buon lavoro. Si diverte ancora ed è proprio ciò che serve per far bene”. 
Chiara Rainis
