La Ferrari sta provando a battere una strada diversa rispetto a quelle delle principali Case produttrici di automobili. Il segreto del Cavallino confessato dal designer Flavio Manzoni.
In un mare di vetture tutte uguali, la Casa modenese sta provando a trovare una sua dimensione moderna senza sconfessare la tradizione storica. Non sarebbero d’accordo numerosi puristi che hanno storto il naso al lancio della Purosangue, primo SUV della storia della Ferrari, e dalla presentazione della prima supercar full electric che promette di cambiare gli scenari nel green.

Di sicuro il proliferarsi di nuovi marchi automobilistici ha standardizzato molto lo stile. Sono pochissimi i brand che oggi si sanno far notare in un mare di proposte simili. Il problema ruota anche intorno all’Intelligenza Artificiale che tende a limitare l’estro dei designer. Il perché si è finiti a essere soffocati nella fantasia questa è una domanda che nessuno sa rispondere.
Flavio Manzoni, responsabile del Centro Stile Ferrari, ha spiegato che oggi c’è una omologazione totale. I marchi in crisi per paura di sbagliare ragionano in modo conservativo. L’IA tende a immaginare le linee del futuro ma non è aderente ai gusti del presente e alle reali esigenze del popolo. Il percorso imboccato da molti marchi è preoccupante.
Le parole di Flavio Manzoni su Ferrari
Il designer ha lavorato per Lancia, Maserati, Seat e nell’universo Volkswagen. Dopo una vita di successi professionali, Manzoni è arrivato a Maranello nel 2010. Grazie a lui la Casa modenese ha celebrato per quattro volte il Compasso d’Oro (per Ferrari F12 berlinetta, FXX K, Monza SP1, Purosangue).

Manzoni ha annunciato: “Oggi domina l’omologazione. I motivi sono molteplici e differenti: alcuni Costruttori hanno un atteggiamento conservativo, con gli stessi criteri per tutta la gamma, altri invece come i nuovi players hanno adottato l’intelligenza artificiale che ‘uccide’ la fantasia creativa perché è uno strumento che rielabora ciò che già c’è ma non può immaginare un futuro diverso”.
“Abbiamo perso quello spirito visionario che avevano i grandi maestri. Non bisogna riproporre il passato, ma avere il coraggio di osare, di cercare nuove soluzioni […] La Ferrari va controcorrente. Avere all’interno il Centro Stile ha favorito le sinergie tra i reparti, uno scambio tecnico importante tra chi si occupa di aerodinamica, ingegneri dediti a materiali e tecnologie, un passo decisivo per l’evoluzione. Per esempio, solo il diffusore aerodinamico richiede un lavoro pazzesco ma fondamentale: se guardi tutte le auto del mondo hanno qualcosa che sembra un diffusore ma non lo è. Quanti elementi fake che non servono a nulla hanno la macchine di oggi? In una Ferrari invece tutto quello che vedi serve, è funzionale”, ha concluso Manzoni in una intervista riportata su Avvenire.it.





