Per il mercato delle quattro ruote si fa sempre più dura, e l’ultima notizia mette in allarme l’intero settore produzione. Andiamo a scoprire un grido di allarme che è stato diramato proprio in queste ore.
Piove sul bagnato per il mercato dell’auto, in particolar modo per quello europeo. Le case costruttrici versano già in uno stato di gravissima crisi, a causa del tracollo della domanda da parte dei clienti. I prezzi delle vetture, soprattutto elettriche ed ibride, sono lievitati nel corso degli ultimi anno, provocando un netto allontanamento della clientela. Come se non bastasse questo, i dazi doganali e le richieste dell’Europa nella direzione dell’abbassamento delle emissioni, si aggiunge al tutto anche la crisi dei chip, che già aveva fatto parlare di sé qualche anno fa. 
L’ACEA, vale a dire l’organizzazione dei costruttori europei, ha lanciato l’ennesimo allarme in queste ore, annunciando che la produzione di auto è a serio rischio per la difficoltà di reperire i suddetti chip, le cui scorte si stanno esaurendo con grande rapidità in queste settimane. I chip sono usati nelle centraline dei sistemi elettrici delle vetture, ed il problema non riguarda solo il Vecchio Continente, ma anche il resto del mondo. Scendiamo nei particolari di una vicenda che agita il mercato delle quattro ruote.
Auto, rischio stop produzione in Europa per la crisi dei chip
Le forniture di chip sono in crollo, ed è probabile che i costruttori debbano rallentare a breve, se non fermare del tutto, la loro produzione. I guai iniziano da una controversia legata all’esportazione in Europa dalla Cina dei chip Nexperia. Quest’ultima è un’azienda di proprietà cinese, ed ora il rischio è che il settore si paralizzi del tutto. Ecco quanto reso noto dall’ACEA nelle ultime ore: “Le forniture si stanno già interrompendo, le nostre imprese fanno sapere che l’arresto delle linee di produzione potrebbe essere questione di giorni“.

ACEA auspica che le parti in causa possano trovare un accordo, per evitare il ko definitivo dell’automotive europeo: “Sarà fondamentale ed urgente trovare una via d’uscita diplomatica. L’industria automobilistica non si può permettere mesi di blocco prima che vengano trovate fonti alternative per l’approvvigionamento dei chip“. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha parlato a Bruxelles, commentato il comunicato dell’ACEA: “Condivido l’appello dell’ACEA, occorre un Chips Act 2, che possa garantire un’autonomia strategia all’Europa e la salvaguardia delle nostre filiere produttive. Mediante l’Alleanza dei semiconduttori stiamo lavorando tutti in questa direzione“.





