Ursula von der Leyen continua a credere che l’elettrico rappresenti il futuro della mobilità in Europa, ma ha aperto ai biocarburanti e agli e-fuel.
E’ a dir poco paradossale che il futuro della mobilità di un intero continente debba essere deciso, in chiave futura, da un gruppo di burocrati nella aule di Bruxelles, capitanati dalla presidentessa Ursula von der Leyen, ma siamo arrivati a un punto di svolta. Davanti agli evidenti limiti di un settore allo sbando, la Commissione europea avrebbe cambiato posizione sull’utilizzo e sulla vendita di auto termiche dal 2035.
In base al diktat annunciato anni fa, nel Vecchio Continente, tra 10 anni, sarebbero dovute essere vendute solo auto elettriche. Uno stop ai motori a combustione, ma anche ibridi, GPL e a metano. Una presa di posizione che ha mandato in tilt il mercato, il mondo del lavoro e favorito la crescita repentina di nuovi major asiatici. I prezzi delle EV non sono calati, salvo incentivi dopanti di una filiera al collasso, e le perdite di posti di lavoro sono state già ingenti. Gruppi come Volkswagen e Stellantis sono corse ai ripari, davanti all’evidente flop delle proposte alla spina.
Gli europei non sembrano disposti a cambiare le proprie abitudini e nemmeno davanti a sconti e bonus sono aumentate le percentuali di auto elettriche. Il nostro parco auto rimane tra i più vetusti del Vecchio Continente, ma perché dovrebbero tutti investire su EV quando mancano le infrastrutture di ricarica?
Spazio ai biocarburanti e agli e-fuel
La durezza tipica della presidentessa della Commissione potrebbe essere finita. La E-car, la prima city car elettrica 100% europea per la città a basso costo, si farà, ma non basterà a trasformare l’Europa in una oasi di auto elettriche. I biocarburanti e gli e-fuel saranno parte integrante della strategia per ridurre le emissioni. La transizione green continuerà anche nella forma alternativa. Potremmo guidare auto a benzina o diesel e ibride con le miscele ecologiche?
“Questo è il momento di dare un chiaro segnale politico per orientare gli investimenti e l’innovazione verso i settori in cui possiamo diventare leader mondiali”, ha annunciato Ursula von der Leyen, alla vigilia dell’“Industrial Accelerator Act” dedicato alle industrie ad alta intensità energetica e alle tecnologie pulite. La posizione della Commissione sembra allinearsi a quella di Paesi come l’Italia, la Germania e la Repubblica Ceca, che hanno chiesto a gran voce di rivedere il ban del 2035. La prospettiva futura è di una mobilità sostenibile e plurale in Europa, considerato anche il successo delle auto ibride e il fallimento dell’industria delle EV.