Gli ultimi anni nel motociclismo di Valentino Rossi sono stati segnati da uno stato di forma non eccellente. Scopriamo cosa ha rivelato Uccio Salucci sul Dottore.
Valentino Rossi è stato uno dei più grandi talenti della storia del motociclismo. Uno di quei piloti che non saranno mai dimenticati e non parliamo solo di risultati sportivi. Ha cambiato i paradigmi di uno sport che, prima di lui, era seguito da pochissimi fan.
Il numero 46 è diventato un simbolo di gloria e di coraggio, grazie a magnifiche vittorie ottenute in pista contro avversari straordinari. In MotoGP si può parlare per Rossi di una carriera pre e post infortunio al Mugello nel 2010. Dopo il nono titolo nel 2009, il campionato successivo iniziò con una vittoria in Qatar, un terzo posto in Spagna e un secondo posto in Francia. Al Mugello i fan aspettavano la seconda vittoria stagionale, ma con una caduta nelle prove libere arrivò una frattura esposta di tibia e perone della gamba destra. Due interventi e la raccomandazione di stare lontano dal Paddock per 4, 5 mesi secondo il dottor Costa. 30 giorni dopo Valentino era già in sella a una Yamaha SBK sulla pista di Misano.
41 giorni dopo l’infortunio tornò al Sachsenring e chiuse al quarto posto. Valentino Rossi non fu più lo stesso in termini di continuità e, da quella stagione che vide Lorenzo trionfare sino al 2021, collezionò sole altre 12 vittorie in MotoGP, una media di una a campionato. Nonostante tutto con esperienza tornò a giocarsi le sue chance mondiali nel 2015, ma perse l’occasione di vincere il suo decimo riconoscimento iridato per l’episodio di Malesia con Marc Marquez.
Uccio Salucci, storico braccio destro di Valentino Rossi e oggi uomo chiave del team VR46, nel corso di una intervista a DAZN rilasciata nel corso di un episodio “Decoded” dedicato al Dottore, ha dichiarato: “Negli ultimi anni devo dire che ero un po’ stanco, ma è normale e dobbiamo ringraziare i nostri tifosi. I suoi progetti? Valentino mi ha detto di essere felice di aver contribuito a realizzare il sogno di Marini sulla Honda ufficiale, di Bezzecchi sull’Aprilia ufficiale, di Bagnaia, due volte campione del mondo MotoGP (con Ducati, grazie all’Academy VR46, ndr) e poi è arrivata la squadra. Ha un po’ del DNA di Valentino Rossi. Ma ci divertiamo sempre”. Il team VR46 può contare sull’esperto Franco Morbidelli e sul giovane Fabio Di Giannantonio, ma nonostante una Desmosedici GP25 ufficiale, sono arrivati risultati peggiori rispetto al team satellite Gresini Racing della Casa di Borgo Panigale nel 2025.
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