Sulla Ferrari di Leclerc non c’è stata la rottura del telaio: l’indiscrezione che alimenta tanti sospetti

Il Gran Premio di Ungheria è stato un calvario per Charles Leclerc, che dopo la pole position è giunto solo al quarto posto. La tanto discussa problematica che lo ha colpito negli ultimi 30 giri non è collegata al telaio.

La Ferrari è uscita con le ossa rotte dal Gran Premio di Ungheria, la tappa disputata domenica scorsa che ha anticipato la pausa estiva. Charles Leclerc ha conquistato il quarto posto dopo la prima pole position stagionale, mentre Lewis Hamilton si è ritrovato fuori dai punti, dopo aver subito il pesante scotto dell’eliminazione in Q2. Il monegasco è crollato dal 40esimo passaggio in avanti, a seguito della seconda tornata di pit-stop.

Ferrari alimentati molti sospetti
Ferrari con Charles Leclerc in azione a Budapest (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Sulla sua SF-25 è stato montato un treno di gomme Dure, ma una volta calzato questo set di pneumatici, il passo del monegasco è letteralmente crollato, con un ritardo, sotto la bandiera a scacchi, pari ad oltre 42 secondi nei confronti delle due McLaren. Subito dopo la gara, in casa Ferrari si è parlato di un danno al telaio sulla monoposto #16, una teoria che non ha convinto sostanzialmente nessuno. A diversi giorni dal termine della gara, emergono indiscrezioni che non fanno altro che confermare i dubbi iniziali.

Ferrari, sulla SF-25 di Leclerc nessun problema al telaio

Secondo quanto riportato dal “Corriere della Sera“, sulla Ferrari di Charles Leclerc non si sarebbe verificata alcuna rottura del telaio, andando così a smentire quanto reso noto dal pilota e dal resto del team dopo la bandiera a scacchi. Gli ingegneri della Scuderia modenese stanno proseguendo nell’analisi dei dati, ma prende così piede la teoria iniziale, ovvero quella del rischio squalifica per eccessiva usura del plank.

Charles Leclerc problema al telaio
Charles Leclerc in azione a Budapest (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Per farla breve, i meccanici avrebbero montato un set di gomme Dure con pressioni più elevate, così da limitare il consumo del fondo, che avrebbe potuto provocare un’ulteriore squalifica dopo quella di Shanghai. La SF-25 soffre di questo guaio intrinseco sin dalla sua prima discesa in pista, e non può permettersi di girare bassa ed aderente al suolo, pena l’eccessivo consumo del plank stesso.

La Ferrari SF-25 è nata con evidenti problemi, ma l’aggiornamento tanto voluto dal direttore tecnico Loic Serra, ovvero la nuova sospensione posteriore, non ha sortito gli effetti sperati. A Maranello occorrerà riordinare le idee per trovare una seconda parte di stagione quantomeno sufficiente, dopo le prime 14 gare in cui le brutte figure si sono susseguite una dietro l’altra. Ed ottenere una vittoria è ormai un vero e proprio miraggio con quest’auto.

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