Valentino Rossi, stando ad una rivelazione di Davide Brivio, sarebbe stato molto vicino a firmare con la Suzuki.
La carriera di un pilota di MotoGP è fatta di continui incastri. Molte volte ci sono piloti che non riescono a passare in un determinato team per un cavillo e si ritrovano a vivere qualcosa di inaspettato. Pensiamo ad esempio a Valentino Rossi, che nel 2003 rompe a sorpresa con la Honda per passare in Yamaha. Lo stesso Dottore anni dopo decise di passare alla Ducati dopo la rottura con il team di Iwata in seguito all’ingaggio del più giovane Jorge Lorenzo, designato come suo naturale erede.
Proprio la carriera del #46 è costellata di incroci storici. Basti pensare che fu vicino ad un approdo in Ducati anni prima del suo passaggio effettivo in Rosso. Quello che in molti non sanno però è che Valentino Rossi, nell’arco della sua carriera, è stato anche vicino a vestire la tuta azzurra della Suzuki, dove avrebbe ritrovato il compagno di Yamaha, Davide Brivio, con cui ha costruito tanti successi.
Valentino Rossi e quel “rifiuto” a Suzuki dovuto al contratto
Proprio Davide Brivio, in un’intervista rilasciata a “Slick”, ha rivelato un interessante retroscena del passato: “Dobbiamo tornare al 2011, quando lavoravo per Valentino. Come lui anche io ho lasciato la Yamaha alla fine del 2010. Nel 2011 Suzuki gareggia con una sola moto per rispettare il contratto con Dorna prima dell’addio. Nel comunicato si capiva che sarebbero tornati. All’inizio del 2012 fu contattato da Sahara che mi chiese se nel 2014 Valentino Rossi sarebbe stato interessato ad unirsi al progetto. Ne parlai con Vale e lui mi disse che gli serviva una moto per il 2013 visto che aveva il contratto in scadenza con Ducati nel 2012”.

Insomma il Dottore avrebbe potuto correre anche con Suzuki, ma naturalmente gli incastri in quel frangente non sono andati per il verso giusto. Forse però alla fine andò meglio così per Valentino Rossi. La squadra di Sahara, infatti, era agli inizi e pur mostrando una buona competitività non avrebbe permesso al #46 di lottare per il titolo come invece fece con Yamaha nel 2015.