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Formula 1

F1, l’immensa paura di Nico Rosberg: ecco cosa lo tormenta

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Davide Russo

Il campione del mondo 2016, Nico Rosberg, ha trovato il modo di battere Lewis Hamilton in un duello infuocato. Dopo la vittoria, a sorpresa, è arrivato il ritiro. Ecco tutta la verità.

Nico Rosberg è uno dei 3 piloti che può fregiarsi di aver battuto Lewis Hamilton negli ultimi 10 anni. Oltre a Sebastian Vettel nel 2013, infatti, solo il figlio d’arte di Keke e Max Verstappen sono riusciti a trovare il modo di frenare la cavalcata dell’anglocaraibico.

Nico Rosberg (Ansa Foto)

Il successo di Rosberg nel 2016 può ritenersi meno inatteso di quanto ci si possa immaginare oggi. Nel 2014 nel 2015 aveva chiuso con la bellezza di 639 punti complessivi. Due annate condite da due secondi posti in graduatoria e numerose vittorie e pole position. Il tedesco non è mai stato il classico secondo pilota succube del fenomeno con il cappellino con il numero 1.

Dopo aver fatto strada nel circus al volante delle Williams, strappando anche ottimi piazzamenti sul podio, l’arrivo in Mercedes fu subito di quelli probanti, al fianco del Kaiser Michael Schumacher. Nelle prime quattro stagioni Nico dovette soffrire annate complesse, a causa di vetture non all’altezza del suo talento, ma chiuse sempre davanti al 7 volte iridato tedesco.

Michael Schumacher fu sostituito da Lewis Hamilton nel 2013 e in quell’annata Nico vinse un Gran Premio in più rispetto all’ex campione della McLaren. Con il passaggio ai motori ibridi la sfida divenne totale anche perché la Stella a tre punte aveva un clamoroso vantaggio rispetto ai competitor. Nel 2014 nel 2015 Lewis Hamilton celebrò i suoi primi due mondiali al volante della monoposto teutonica.

Il trionfo mondiale del 2016

Rosberg non si perse d’animo e chiuse la stagione 2015 con tre vittorie consecutive. Fu l’antipasto della grande portata al volante della W07. Una vettura quasi imbattibile che mancò la vittoria in sole due circostanze in tutta l’intera stagione. Grazie a quattro vittorie nei primi quattro GP il figlio d’arte accumulò un vantaggio consistente che potette gestire, con maestria, nella seconda parte di stagione.

Uno dei punti più accesi del duello tra i compagni di squadra avvenne nello scontro al primo giro nel Gran Premio di Spagna, aprendo di fatto le porte della gloria per la prima volta Max Verstappen. Al termine della stagione Rosberg festeggiò il suo primo ed unico titolo mondiale, eguagliando suo padre Keke, che nel 1982 aveva ottenuto il successo in F1. Più che il primo capitale della rivalità fu la fine di un’amicizia. Hamilton e Rosberg ruppero un legame che avevano sin da bambini, con il tedesco che rifiutò addirittura un prolungamento contrattuale faraonico.

La verità di Nico Rosberg

A distanza di anni è emersa la verità in una intervista rilasciata da Nico alla rivista Men’s Health: “Avevo paura di non essere abbastanza veloce se avessi continuato. E che a un certo punto non sarebbe rimasta nessuna squadra che mi volesse”.

A volte, guardando i circuiti, penso sia un bene che io non gareggi più. Ad esempio, a Baku puoi raggiungere i 360 km/h tra i muri. Sì, ci sono stati momenti in cui ho avuto paura, perché, a differenza di altri piloti, non sono un temerario”, ha ammesso Nico.

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Davide Russo
Tags: Primo Piano

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