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Automobilismo

WEC, incidente drammatico: l’auto sale sugli spalti, panico tra i tifosi (VIDEO)

Published by
Chiara Rainis

Brividi a Portimao. In pista si stavano svolgendo le prove libere della Sprint Challenge, quando una Porsche è volata sugli spalti.

Un brivido freddo ha percorso la schiena di tutti i presenti sul tracciato lusitano di Portimao. Perché di certo, quanto era appena avvenuto nessuno avrebbe mai potuto immaginarselo. Il fatto si è consumato nel cotesto delle prove libere della Porsche Sprint Challenge, competizione di contorno al round del campionato mondiale endurance.

Protagonista dello spaventoso incidente è stato Alexandre Areia il quale, dopo aver perso il controllo della sua vettura alla curva 1, è andato dritto dritto contro le barriere, prima di volare in aria e atterrare in tribuna. Il vero colpo di fortuna è stato che, in quel momento, non c’era nessuno. Altrimenti sarebbe stata un’ecatombe.

WEC

Anche per merito dell’estrema sicurezza delle auto moderne, il pilota del team Monteiros Competiçoes, è sceso dall’abitacolo senza conseguenze, non fosse per un forte spavento. Ma ovviamente, a fronte delle recinzioni distrutte, le attività sono state fermate.

Paura nel WEC, cosa è successo alla Porsche

Unanime il parere del paddock che si è rallegrato per il fatto che fosse venerdì e non c’era folta presenza di pubblico, perlopiù dislocato in altre zone. Stando ai pochi fotogrammi del tremendo botto diffusi finora, la macchina avrebbe preso la via di fuga in ghiaia con una velocità sostenuta, andando a sbattere contro il muro di gomme. L’urto sarebbe stato talmente violento da fare da trampolino e lanciare la GT3 oltre le reti di contenimento. Qualcosa che poteva comodamente avvenire in passato, ma che oggi è una vera e propria anomalia. Ed ecco perché per tutti sono rimasti scioccati.

Immediato l’intervento della FIA che ha confermato di essere già impegnata nella raccolta di tutte le informazioni sull’evento in vista della riunione della Commissione federale  che si occupa dei tracciati. La nota ufficiale precisa che l’area interessata verrà resa inaccessibile fino al termine dell’indagine.

Dal canto suo il corridore ha così commentato a caldo l’episodio. “Sono praticamente diventato un passeggero. Fortunatamente sulle gradinate non c’era nessuno. E per merito della sicurezza delle nostre macchine non ho rimediato fratture“, le sue parole di sollievo riportate da Motorsport.com.

Tra questo venerdì e lo scorso giovedì il motorsport è tornato a mostrare il suo volto più oscuro. Quello che tendiamo a dimenticare, convinti che ormai i rischi siano azzerati grazie alle nuove tecnologie che hanno implementato la solidità dei veicoli e le protezioni nei circuiti.

Mentre in Portogallo il driver protagonista del crash è sceso tranquillante dal mezzo, non lo stesso destino è toccato a Craig Breen. Il portacolori del team Hyundai, alle prese con un test in preparazione al Rally della Croazia, in programma dal 20 al 23 aprile, si trovava al volante della i20 ibrida quando alle 12:40 ora locale, all’altezza del tratto stradale che da Stari Golubovac porta a Lobor e finito frontalmente contro una barriera in legno.

Come nel caso di Areia, pure qui sono in corso degli accertamenti. Secondo quanto dichiarato dal presidente della Federazione Croata Auto e Kart (HAKS)
Davorin Štetner la polizia starebbe analizzando tracce e quant’altro per stabilire le esatte cause dell’uscita di strada. Intanto sempre da fonti croate si apprende che sul corpo dello sfortunato nordirlandese verrà effettuata l’autopsia.

Le prime ricostruzioni ci dicono che il 33enne sarebbe stato ingannato dal fondo umido non riuscendo ad impostare a dovere una curva a destra. Da lì il botto, con il palo centrale della staccionata che avrebbe spaccato il parabrezza colpendo chi era alla guida. Illeso, invece, il navigatore. Anche ad un giorno di distanza dalla tragica notizia non smettono di arrivare da ogni disciplina motoristica omaggi e ricordi per un ragazzo che si è fatto volere bene nell’ambiente a livello trasversale per la sua umanità e perla grande passione per il suo lavoro.

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Chiara Rainis

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