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Motomondiale

Ducati verso la storia: ad Austin si punta al record che può cambiare tutto

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Giovanni Messi

La Ducati ha iniziato la stagione in una maniera eccezionale, piazzando due vittorie in altrettante gare. Ecco a cosa si può puntare.

La MotoGP si sposta ad Austin per il terzo atto stagionale, il Gran Premio delle Americhe. Il campione del mondo Pecco Bagnaia, che aveva vinto a Portimao sia la Sprint Race del sabato che la gara domenicale, ha conquistato solo 4 punti in Argentina, a causa della caduta durante il Gran Premio.

Ducati con Pecco Bagnaia in Argentina (ANSA)

Il rider torinese ha così ceduto il passo in classifica a Marco Bezzecchi, che con la piazza d’onore della “garetta” del sabato e la prima vittoria in carriera in MotoGP della domenica è il nuovo leader del campionato. Si tratta di un risultato storico per il “Bez”, che ha messo le ali alla Ducati del Mooney VR46 Racing Team, anch’essa alla prima vittoria.

Il momento è di quelli eccezionali per i piloti italiani, che vogliono fare tris assieme alla casa di Borgo Panigale. Nelle prossime righe, vi parleremo di un risultato da brividi che questo costruttore potrebbe ottenere vincendo proprio in Texas, dove c’è l’occasione d’oro per entrare nella storia.

Ducati, mai fatte tre vittorie di fila ad inizio stagione

La Ducati punta alla terza vittoria consecutiva ad Austin, cosa che le darebbe un primato abbastanza notevole guardando al passato nella sua storia. Infatti, la casa di Borgo Panigale non ha mai vinto tre gare nelle prime tre tappe stagionali, e si potrebbe far meglio dell’era in cui in sella c’era Casey Stoner.

Infatti, nel 2007 l’australiano riuscì a battere Valentino Rossi dopo uno splendido duello nel round di apertura in Qatar, nell’ultimo appuntamento disputato di giorno a Losail. Il “Dottore” ebbe poi la sua vendetta pochi giorni dopo in Spagna, ad Jerez de la Frontera, ma Stoner confermò di essere il migliore tornando in vetta ad Istanbul, al Gran Premio di Turchia.

La Ducati non aveva mai fatto doppietta nelle prime due gare, risultato raggiunto con i trionfi di Pecco Bagnaia e Marco Bezzecchi in queste due tappe inaugurali, ed ora si può pensare di mettere a referto anche un tris. La pista di Austin non è la preferita del marchio emiliano, che qui ha vinto solo l’anno scorso con il Gresini Racing e con Enea Bastianini.

Per il resto, si è imposto per 7 volte Marc Marquez sulla Honda, che nel 2019 cadde mentre era al comando, cedendo il passo alla Suzuki di Alex Rins, alla prima affermazione in carriera. La casa di Borgo Panigale ha tutto per riproporre il dominio visto nelle prime due gare, ma il tracciato texano nasconde tante insidie, e non è facile pensare di allungare subito sui rivali. La qualifica assume un’importanza capitale, per poi cercare di imprimere un ritmo forsennato.

Sembra essersi aperto un ciclo vincente

Il week-end del Gran Premio di Argentina ha messo in mostra tutto lo strapotere della Ducati, che in gara ha piazzato una devastante tripletta. Marco Bezzecchi ha trionfato, mentre Alex Marquez ha chiuso terzo, ed entrambi erano in sella alla Desmosedici GP22, mentre la GP23 di Johann Zarco ha terminato la corsa al secondo posto dopo una grande rimonta.

Se Pecco Bagnaia non fosse scivolato mentre occupava la piazza d’onore, avremmo parlato di un poker delle moto di Borgo Panigale, segno di uno strapotere che ha ben pochi eguali nella storia. Come era facile pronosticare, la GP22 pare essere all’altezza della GP23, se non superiore in alcune situazioni.

La GP23 è comunque una moto ad inizio sviluppo, che ha già fatto vedere cose importanti in quel di Portimao, e che ora sembra poter dare la zampata decisiva contro una concorrenza che non riesce a ritrovarsi. La Honda ha perso nuovamente Marc Marquez, mentre la Yamaha è in balia di sé stessa.

MotoGP Marco Bezzecchi si prende la prima vittoria in carriera in Argentina (ANSA)

L’Aprilia è stata la grande delusione di Termas de Rio Hondo, pista dove aveva vinto lo scorso anno, per poi dominare anche il venerdì di prove libere. Tuttavia, le RS-GP sono sparite con il maltempo, iniziando a perdere terreno e non riuscendo mai a lottare per la vittoria. L’unica alternativa alle Rosse, sin qui, è stata la KTM, che con Brad Binder ha vinto la Sprint Race in Argentina, anche se è ovviamente troppo poco per dare battaglia in chiave mondiale.

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Giovanni Messi
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