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Auto, nuovo limite di velocità assurdo: guidatori già su tutte le furie

Published by
Chiara Rainis

Il Vecchio Continente si appresta ad una rivoluzione per quanto concerne il mondo delle auto. Ecco tutto quanto c’è da sapere sul tema.

La Commissione Trasporti del Parlamento Europeo ha approvato un progetto che se ratificato stravolgerà per sempre la mobilità urbana. L’obiettivo è quello di ridurre il numero di veicoli circolanti nei grossi centri e diminuire il rumore e i rischi per pedoni, ciclisti e utilizzatori di monopattini. Ma altresì ripulire l’aria dall’inquinamento e dalle emissioni di carbonio, motivo per cui potrebbe arrivare un provvedimento ancora più drastico.

Auto, Limite di velocità

Per ora il testo ha ricevuto trentacinque voti a favore. ed è interessante notare come non ci siano stati contrari e solo cinque astensioni. Ora il prossimo passo sarà la seduta plenaria del Parlamento Europeo in una delle prossime convocazioni in quel di Strasburgo.

La proposta del Parlamento Europeo, come cambierà la circolazione

Ma entriamo nel dettaglio del documento. Per prima cosa viene data rilevanza all’intelligenza artificiale che dovrebbe ripensare le modalità di spostamento e le infrastrutture stradali, così da ridurre tempi e costi dei viaggi. Un focus particolare è riservato alla sicurezza. Ogni anno all’incirca 22.600 persone muoiono in incidenti. Il 39% dei quali avviene in città e almeno due terzi  sono pedoni, motociclisti o ciclisti. Dunque, la mossa principale sarebbe quella di uniformare tutti i territori europei sotto il cappello dei 30 km/h in centro e nelle zone residenziali.

La seconda dovrebbe riguardare l’istituzione di una “giornata UE senza auto”. Il che significa, un giorno con le macchine parcheggiate. Non si sa ancora ben con quale cadenza.

Le prossime settimane ci daranno qualche indicazione più chiara sul come e quando entreranno in vigore queste nuove regole.  Per adesso l’unica cosa certa, è che la questione automobili non riesce a mettere d’accordo nessuno. A partire dalla messa bando dei veicoli alimentati a benzina e diesel nei ventisette Paesi comunitari dall’1 gennaio 2035. Diverse nazioni, tra cui Italia e Germania, si sono opposte e ciò ha portato ad una situazione di stallo. Il timore diffuso riguarda non solo il rischio che il settore diventi sempre più Asia-centrico, ma altresì che si disperdano numerosi posti di lavoro.

Senza contare l’interrogativo che resta tutt’ora insoluto sullo smaltimento delle batterie utilizzate dai mezzi elettrici e ibridi. O ancora quello sulle modalità di produzione delle stesse in quantitativi tanto elevati.

Mentre le domande imperano e il processo di conversione resta congelato, si è fatta largo un’altra strada. Quella dell’Euro 7. Una sorta di ponte tra l’automotive attuale e quello del futuro. Ovvero una stringente normativa antinquinamento, teoricamente in vigore dal 2025, che ha fatto e sta facendo andare su tutte le furie i costruttori.

Per loro infatti, questa via è solamente una distrazione, perlopiù inutile visto che le nuove regole sarebbero valide per un’unica generazione di motori termici, essendo questi destinati ad uscire di scena. Mai come prima i produttori sembrano essere coesi sul fronte del no. Tuttavia la loro volontà di resistere potrebbe avere la peggio nel confronto con i parlamentari e gli ambientalisti vari, convinti che tramite tale regola di liaison si andranno a salvare migliaia di vite avendo comunque un periodo di validità decennale.

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Chiara Rainis

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