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Formula 1

La Ferrari e quell’unica speranza: ecco a cosa si attacca la Rossa

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Giovanni Messi

In casa Ferrari le qualifiche del Gran Premio d’Australia hanno dato un riscontro negativo, e c’è solo una cosa in cui poter sperare.

Un sabato da incubo quello vissuto dalla Ferrari a Melbourne, che vale al Cavallino la peggior qualifica stagionale. Tanto per darvi un primo, inquietante dato statistico, non si verificava dal 2014 che nemmeno un pilota della Scuderia modenese non riuscesse ad entrare nella top 4 delle qualifiche di Melbourne, e tutti ci ricordiamo come finì quella stagione.

Ferrari SF-23 con Sainz a Melbourne (ANSA)

Carlos Sainz ha piazzato il quinto tempo, ad oltre mezzo secondo dall’imprendibile Red Bull di un Max Verstappen in formato spaziale. A preoccupare non c’è solo la RB19, quanto il fatto che Mercedes ed Aston Martin si siano infilate tra le Rosse ed il siluro di Adrian Newey.

Tutti quanti hanno fatto un passo in avanti incredibile sul fronte prestazionale, migliorando di almeno un secondo e mezzo. La Ferrari ha limato le proprie performance del 2022 di appena mezzo secondo, troppo poco per pensare di dar battaglia alla concorrenza. L’unica speranza è che l’auto sia setta per la gara di domani.

Ferrari, ecco perché si spera in una gara diversa domani

In casa Ferrari si è svolto un lavoro ancora del tutto differente rispetto alla concorrenza nel corso delle prove libere, cosa che era già accaduta in Bahrain ed in Arabia Saudita. Nelle prime due tappe, le Rosse non erano mai andate su di motore nelle libere, per poi sprigionare tutta la loro potenza in qualifica, arrivando vicine alla pole position.

A Sakhir, Charles Leclerc aveva chiuso terzo dietro alle due Red Bull, ma senza effettuare l’ultimo tentativo per salvare un treno di gomme Soft. Dall’analisi dei dati, era emerso che se il monegasco avesse effettuato l’ultimo time attack si sarebbe giocato il miglior tempo con Max Verstappen, battendo sicuramente Sergio Perez.

In quel di Jeddah, dove le RB19 hanno letteralmente volato sin dalla prima presa di contatto con la pista saudita, Leclerc aveva ottenuto il secondo tempo ad un decimo e mezzo da Checo, ma è chiaro che da Super Max il gap sarebbe stato almeno di 3-4 decimi superiore se non avesse avuto il guasto al semiasse in Q2.

La certezza stava nel fatto che la Ferrari era più veloce di Mercedes ed Aston Martin sul giro secco, per poi andare in sofferenza in gara. Come confermato anche da Leclerc nel post-qualifica dopo le indiscrezioni che erano circolate nel paddock dell’Albert Park, sembra che la SF-23 sia stata settata principalmente per la gara, andando a sacrificare il giro secco.

L’intenzione è quella di preservare le coperture per cercare di allungare gli stint e non iniziare a soffrire di graining, causato dalle basse temperature di questi giorni. La SF-23 è una vettura a cui la prestazione pura non è mancata nelle prime gare, ma è andata poi a crollare sulla distanza della corsa.

Sarà interessante capire se e quanto questa mossa potrà funzionare, contando anche sul nuovo fondo che è stato deliberato in queste ultime ore. Sainz e Leclerc non avranno vita facile visto che i sorpassi sono molto complicati, con lo spagnolo che ha ammesso che la Mercedes sarà molto veloce anche nel long run.

Il nuovo fondo una speranza per la gestione gomme

La Ferrari ha deciso di utilizzare qui in Australia il nuovo fondo, che era stato bocciato due settimane fa in Arabia Saudita. La configurazione scelta sia da Charles Leclerc che da Carlos Sainz è composta dal ricciolo posto sul bordo di uscita del marciapiede, con il fondo che è stato irriggidito con il vantaggio di poter ottenere delle altezze da terra più bassa.

Nella simulazione gara effettuata nelle ultime libere si sono visti dei buoni riscontri, visto che le Rosse sono riuscite ad evitare il graining che si è visto su molte altre monoposto, causato dalle temperature piuttosto basse che si trovano a Melbourne in queste giornate di prove e gara.

Ferrari SF-23 con Leclerc a Melbourne (ANSA)

A questo punto, tifosi e piloti non possono che augurarsi un risultato migliore in gara, nella speranza che si riesce a trovare la quadra e giocarsi almeno un piazzamento sul podio. L’assenza di Sergio Perez dal Q3 doveva essere studiata meglio, ma la resurrezione delle Mercedes non era affatto nei piani. La scalata è solo all’inizio.

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Giovanni Messi
Tags: Primo Piano

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