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Formula 1

Red Bull, il problema da risolvere: questa cosa ancora non funziona

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Giovanni Messi

La Red Bull ha dominato le prime due tappe, ma in quel di Jeddah è mancato qualcosa sul fronte affidabilità. Ecco i piani dei campioni.

La F1 si sposta a Melbourne per il terzo appuntamento stagionale, dove si correrà il Gran Premio d’Australia. Da queste parti, la Ferrari ha dominato la scena lo scorso anno, con Charles Leclerc che fece Grand Chelem, piazzando la pole position, facendo il giro più veloce e vincendo la corsa senza mai cedere la prima posizione. Sergio Perez chiuse secondo con la Red Bull, staccato di ben 20 secondi dal monegasco.

Red Bull RB19 con Verstappen a Jeddah (LaPresse)

A quel punto, la Ferrari era la grande favorita per la vittoria del mondiale, con Max Verstappen costretto al secondo ritiro in tre gare per i guasti tecnici che attanagliavano la sua auto. Ad un anno di distanza, tutto è cambiato, con il team di Milton Keynes che pare già aver ipotecato il titolo mondiale, e tutti gli altri a distanza siderale.

L’unico piccolo nodo in casa Red Bull è legato a qualche problemino di affidabilità che si è verificato a Jeddah, con Verstappen bloccato in qualifica dal guasto al semiasse. In gara, la cosa sembrava stesse per ripetersi, ma poi entrambe le auto sono arrivate al traguardo con Perez davanti all’olandese.

Red Bull, l’unico piccolo neo è l’affidabilità

Il week-end di Jeddah non è filato tutto liscio come in Bahrain per la Red Bull, anche se il risultato finale non è cambiato, se non per l’ordine di arrivo dei due piloti. Sergio Perez ha vinto davanti a Max Verstappen, portandosi a -1 nella classifica del mondiale. Tuttavia, ciò è stato possibile grazie al problema al semiasse che ha colpito il campione del mondo nel Q2, altrimenti sarebbe stata molto più difficile per Checo.

Per chi non lo sapesse, il semiasse è quell’elemento che fa parte della trasmissione e che permette di trasmettere l’energia sprigionata dalle ruote al motore. Esso è dunque un qualcosa di fondamentale, perché se non funziona correttamente, l’auto non può procedere al passo a cui dovrebbe andare.

La Red Bull ha comunicato che il guasto è stato causato dagli alti cordoli di Jeddah, e stava rischiando di verificarsi anche in gara, quando a Verstappen è stato chiesto di alzare il piede negli ultimi giri. Il tutto potrebbe essere il frutto di assetti estremi, ed è chiaro che sarà importante risolvere per le prossime gare in modo da non avere altri guai.

Christian Horner, il team principal della squadra anglo-austriaca, ha affermato che in Arabia Saudita c’è stato un grande spavento: “Abbiamo avuto un momento di grande preoccupazione durante la gara. Max si è aperto via radio dicendo che stava sentendo un rumore strano e molto forte quando procedeva alle alte velocità, ed in quel momento abbiamo subito pensato al guasto al semiasse che lo aveva colpito il giorno prima. Onestamente, pensavamo che la cosa potesse ricapitare“.

Il boss del team di Milton Keynes ha poi aggiunto: “In seguito, ci siamo messi a controllare i dati al meglio, ed abbiamo scoperto che la vettura non aveva problemi particolari. Comunque, ora dovremo capire quali sono stati i problemi di Jeddah e dobbiamo cercare di risolvervi per le prossime gare“.

Una macchina che non ha punti deboli prestazionali

La Red Bull non ha invece nulla da temere per ciò che riguarda le performance. Rispetto allo scorso anno, la RB19 ha scavalcato la Ferrari anche sul giro secco, perché se è vero che la Rossa è più vicina al team di Milton Keynes al sabato piuttosto che alla domenica, va anche detto che le prime due pole position sono state appannaggio di Max Verstappen e Sergio Perez.

In Bahrain c’era stato maggior equilibrio, mentre è probabile che se in Arabia Saudita il campione del mondo non avesse avuto problemi tecnici in Q2, avrebbe rifilato almeno 4-5 decimi a Charles Leclerc. La grande differenza, come ormai ben sappiamo, avviene quando l’auto viene caricata di carburante per la gara, iniziando a rifilare senza troppi problemi almeno un secondo al giro ai rivali.

F1 Verstappen al volante della Red Bull a Jeddah (LaPresse)

Dopo le prime due doppiette, ora arriva una pista bellissima come quella di Melbourne, dove lo scorso anno la Ferrari dominò la scena, ma nella quale potremmo assistere al solito dominio dei campioni la prossima settimana. Il tracciato australiano mette sempre a dura prova le gomme, e proprio per questo potrebbe nettamente favorire le creature di Adrian Newey, che da questo punto di vista non hanno rivali.

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Giovanni Messi
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