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Mercato

Auto elettriche, tipologie a confronto: ibride, plug-in e full electric

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Davide Russo

Le auto elettriche sono le vetture che dovrebbero invadere il mercato dal 2035 in vanti. Non tanto per scelta degli automobilisti, ma per una imposizione. Ecco quante ne esistono.

Orientarsi nel mercato dell’auto odierno sta diventando sempre più difficile. In molti hanno rinunciato all’idea di cambiare macchina anche per una mancanza di conoscenza del prodotto. La percezione che si ha delle auto elettriche è molto poco chiara, almeno alle nostre latitudini.

Auto elettriche (Adobe Stock)

I problemi principali verso una massiccia diffusione sono più legati al costo delle EV e alla mancanza di infrastrutture adeguate. Gli italiani, in un momento di crisi economica senza precedenti, hanno altre priorità che lanciarsi al volante di vetture alla spina che presentano tante incognite. In Europa, in alcune Nazioni, vi è stato un vero boom, l’elettrico ibrido si è diffuso al 20,7%, il full electric al 9,8% e l’ibrido plug-in al 9,1%.

Auto elettriche: universo sempre più popolato

Esistono diverse tipologie di auto elettriche. Le EV sono le full electric, cioè quelle che usano unicamente un pacco di batterie per alimentare il motore. Basta caricarle ad una colonnina o wallbox e il gioco è fatto. Nonostante i rincari, un “pieno” di elettricità costa ancora meno di un pieno di benzina, ma occorre pensare anche all’aspetto del tempo. Il rifornimento di un’auto tradizionale con motore termico avviene in pochi secondi.

Una ricarica completa di una batteria scarica può richiedere diverse ore. L’autonomia, infatti, rappresenta il vero tallone d’Achille delle auto 100% elettriche. Queste ultime coprono un range che va da circa 20 kWh, per le city car, a circa 70-80 kWh per i modelli più potenti. Considerate che il peso della batteria rappresenta un aspetto da non sottovalutare nello stile di guida. Con una wallbox, ovvero ricaricando l’auto alla colonnina domestica, il prezzo è attorno agli 0,25 – 0,35 euro/kWh, mentre le colonnine pubbliche possono raggiungere i 0,79 euro/kWh. La EV o BEV più nota al mondo è la Tesla.

La Range-Extended (REV), invece, sono le auto elettriche dotate di un motore termico che non è utile per spostamento del veicolo, ma fa da generatore di corrente. Il metodo è stato utilizzato dalla BMW per la i3, ad esempio, accrescendo, notevolmente, l’autonomia del mezzo.

Le auto Hybrid plug-in

Le auto ibride possono essere con motore a benzina o diesel più la classica batteria, come al Toyota Prius. Nelle full hybrid (HEV) la batteria si ricarica quando la vettura decelera o frena oppure sfruttando il motore termico. Nelle (PHEV) la parte elettrica (caricabile alla presa di corrente) consente spostamenti, sotto certe velocità, in alcune aree della città, ma all’occorrenza l’automobilista può godere della potenza del motore termico nei lunghi viaggi.

Questa tipologia di auto può funzionare in diverse modalità: full electric se le batterie sono cariche, ibrida se il motore elettrico ha bisogno del supporto di quello a benzina, oppure convenzionale se si usa solamente l’alimentazione tramite benzina o gasolio. Il mercato di queste auto va dalla Mini Countryman alla super BMW i8.

Le mild-hybrid sono definite, invece, le “ibride parziali” perché sfruttano un motore elettrico poco potente per dare una spinta a quello tradizionale in partenza ed accelerazione, riducendo anche i consumi. L’auto non funziona con la potenza esclusiva della batteria, ma in alcuni frangenti, come sulla Honda Insight, permette di mantenere l’andatura a velocità costante spegnendo il motore per brevi tratti.

Il futuro dell’Automotive potrebbe essere a Fuel-cell (FCEV). Si tratta di veicoli a trazione elettrica alimentate tramite l’idrogeno. Quest’ultimo viene trasformato in energia elettrica direttamente a bordo utilizzando le celle a combustibile e sprigionando solo vapore acqueo. L’ammiraglia della Toyota, la Mirai è stata la prima ad essere venduta in Europa, ma il prezzo da capogiro non ha spinto molti all’acquisto.

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Davide Russo

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