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Formula 1

Horner vuota il sacco: ecco perché la Red Bull ha “tradito” Porsche

Published by
Chiara Rainis

Il boss della Red Bull Horner svela i motivi che hanno portato il team a legarsi alla Ford e non alla Porsche in vista del 2026.

In realtà non c’è molto da spiegare, in quanto tutto è molto chiaro, ma il responsabile del muretto Red Bull Christian Horner si è sentito in dovere di dettagliare le ragioni che hanno spinto il gruppo a rifiutare le lusinghe della Porsche e di accettare, al contrario quelle di Ford, al termine di una trattativa quasi lampo.

Il team principal della Red Bull Horner (Ansa Foto)

Se infatti fino allo scorso anno sembrava scontato che, a partire dal 2026 la scuderia energetica avrebbe montato propulsori tedeschi, un improvviso dietrofront ha ribaltato la situazione. E tutto è finito in archivio. Per quale motivo? Semplice. Dopo un primo avvicinamento la Casa di Zuffenhausen ha avanzato ampie pretese. Ossia l’acquisizione del 50% delle quote, con annessa possibilità di decidere, a tutto campo, su organico e sviluppo.

Alla luce di tali richieste il boss inglese, e il consulente Helmut Marko hanno posto l’alt. Troppo elevato il rischio di veder sfumare l’autonomia che si erano creati.

Red Bull, perché il matrimonio con Ford

Come affermato dal marito di Ginger Spice, il legame appena sancito in maniera ufficiale con Ford sarà puramente di tipo commerciale e tecnico. Ne consegue che non sarà implicato alcun acquisto di azioni.

La sua capillarità negli States, renderà più facile la penetrazione del nostro marchio sul territorio. Mentre dal punto di vista sportivo potremmo accedere al loro know-how per quanto concerne l’elettrico e il software“, ha dichiarato a Motorsport.com, prevedendo per le prossime tre annate, uno scambio continuo di informazioni e dati sia sul fronte motore, sia per le batterie. Due aree che ovviamente continuano ad essere un vulnus per un brand che è stato creato per produrre bevande gassate e non macchine.

Per il 49enne, ciò a cui assisteremo sarà un vero e proprio do ut des. In pratica, se a loro come squadra, questa collaborazione tornerà utile per rafforzare la propria presenza sugli scaffali dei supermercati a stelle e strisce, per l’Ovale Blu, sarà allo stesso modo un’ottima pubblicità sul mercato automobilistico del Vecchio Continente.

Che questo possa essere il primo passo verso un ritorno in pompa magna e da proprietario per il colosso creato da Henry Ford al principio del ‘900? Il britannico ne è convinto, essendoci tra l’altro un precedente. Al di là di Mercedes che ha fornito per diverso tempo l’unità motrice a McLaren e poi si è ripresentata nelle vesti di proprietaria nel 2012, pure  la Renault, come la Stella dentro e fuori dal Circus, ha deciso dopo aver equipaggiato la Lotus di metterci la faccia.

Se il loro obiettivo è rientrare in griglia, questo è un primo passo, senza dover creare un’equipe da zero. Guardando dal nostro lato, invece, avremmo l’opportunità di attingere alle loro conoscenze circa la tecnologia ibrida studiata e utilizzata per la loro gamma di veicoli elettrici“, ha terminato convinto che dal contratto appena siglato verrà fuori una bella storia.

Intanto fino ad allora gli austriaci andranno avanti a fare tutto a Milton Keynes, con il supporto, da lontano, della Honda.

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Chiara Rainis

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