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Formula 1

F1, ecco il punto in comune tra Ferrari e Mercedes: soluzioni simili

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Giovanni Messi

Ferrari e Mercedes hanno studiato due progetti agli antipodi per la nuova era della F1. Tuttavia, tra le due c’è una somiglianza.

Una stagione di F1 targata 2022 molto diversa per Ferrari e Mercedes. Dando un’occhiata, solamente da un punto di vista prestazionale e lasciando da parte la classifica, a quanto stiamo vedendo ora e quello che accadeva lo scorso anno, viene da pensare che tra le due case ci sia stato una sorta di switch.

F1 Ferrari e Mercedes (ANSA)

Il team di Brackley era abituato a giocarsi la vittoria nel 2021, battagliando con la Red Bull ad ogni week-end grazie a due monoposto che erano delle astronavi rispetto agli avversari. La Ferrari era la terza forza, anche se in alcuni appuntamenti finiva anche più indietro. Nel 2022, tutto si è ribaltato, con la Scuderia modenese che ha a disposizione una delle due migliori macchine del lotto, mentre la F1 W13 sta facendo vedere i sorci verdi a Toto Wolff.

Il crollo della Mercedes era impronosticabile, soprattutto dopo le voci invernali sulla nuova freccia d’argento. Stando alle indiscrezioni, questa monoposto sarebbe dovuta risultare di circa un secondo più veloce della versione iniziale presentata a Barcellona. Tuttavia, sin dai test del Bahrain si era visto che qualcosa non andava, con un fenomeno del porpoising molto accentuato e tanti altri piccoli difetti.

Per una volta, la monoposto della casa della Stella a tre punte progettata da Mike Elliott non ha rispettato gli standard previsti, per la rabbia di Lewis Hamilton che non riesce a ben performare su una vettura non all’altezza del suo talento. La Ferrari, dal canto suo, ha svolto un ottimo lavoro, ma tra errori del team e problemi di affidabilità, il mondiale ha già preso la strada della Red Bull.

Il Cavallino non sta approfittando della prima annata no del team di Brackley in questa era ibrida, mentre Max Verstappen e soci stanno letteralmente banchettando sugli errori e suoi guai delle Rosse. La tappa di Silverstone vedrà diversi aggiornamenti sulla RB18, ma anche sulle Mercedes e sulle Ferrari. Sarà interessante vedere quali saranno i valori in campo, e se gli anglo-tedeschi confermeranno il passo in avanti mostrato in Canada.

F1, ala posteriore simile per Ferrari e Mercedes

Ferrari e Mercedes hanno interpretato in maniera opposta i regolamenti imposti dalla F1 nel 2022, che hanno puntato sul ritorno dell’effetto suolo. La Rossa ha delle pance molto larghe, con l’obiettivo di far lavorare al meglio il fondo, mentre la freccia d’argento ha voluto ridurre al minimo gli ingombri presentando una versione no sidepod, che si porta però dietro una valanga di problemi.

Stando ad un’analisi tecnica apparsa sulle colonne di “The-Race.com“, tra la F1-75 e la F1 W13 c’è però un punto in comune, che riguarda l’ala posteriore. Gary Anderson, esperto del Circus, ha voluto approfondire la faccenda, nell’attesa che a Silverstone vengano montate altre novità tecniche.

A Montreal, la Ferrari ha testato ed usato in gara con Charles Leclerc una nuova specifica dell’alettone posteriore, mentre la Mercedes ha diviso il suo lavoro con Lewis Hamilton che ha puntato sull’ultima versione a basso carico aerodinamico e George Russell su una versione precedente, con carico aerodinamico più elevato.

Sono le piastre terminali che accomunano i due progetti. È strano vedere due squadre così distanti come Ferrari e Mercedes in termini di concept di auto presentarsi con una soluzione simile in quest’area. Finora, abbiamo visto che il bordo di uscita di questa intersezione dell’angolo esterno dall’elemento del lembo dell’ala alle piastre terminali era un raggio semplice. Ciò ha significato che quest’area ha creato un risucchio combinato con un certo livello di deflusso.

L’obiettivo è quello di ridurre al massimo la resistenza quando il DRS viene aperto, perché ricordiamo che, da quest’anno, l’effetto scia è diminuito, ma la potenza dell’ala posteriore aperta può fare la differenza ancor di più. La migliore ad interpretare questa zona della monoposto è stata la Red Bull, che quando apre il DRS è in grado di fare una differenza netta rispetto alla concorrenza.

 

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Giovanni Messi
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