La MotoGP è orfana da qualche mese del campione di Tavullia. Valentino Rossi ha detto addio alla classe regina dopo ventisei anni straordinari.
Valentino Rossi ha scritto pagine indelebili del Motorsport. Un pilota che è diventato un simbolo del motociclismo e ha stravolto i canoni tradizionali del Motomondiale. Il Dottore ha raggiunto l’apice in Yamaha, dopo aver esordito in Aprilia e vinto titoli a ripetizione in Honda. Il #46, ora impegnato sulle quattro ruote, ha affrontato diversi piloti iconici nel corso della sua lunga carriera, tra cui Jorge Martínez Salvadores, per tutti ‘Aspar’.
Lo spagnolo ha vinto 3 titoli mondiali in classe 80 e uno in classe 125. Da sempre è noto nel Paddock per aver creato il suo team Aspar Racing. Il palmares del nativo di Alzira è di tutto rispetto con 12 titoli nazionali nel Campeonato de España de Velocidad e un titolo nel Campionato Europeo Velocità. In trent’anni Aspar ha lanciato tanti giovani centauri di altissimo profilo.
Per il 40° anniversario della sua prima gara, il centauro è stato intervista da AS e ha parlato approfonditamente dell’attuale Mondiale e di grandi campioni del passato, tra cui Valentino Rossi. Aspar continua a seguire il campionato attraverso la sua squadra, presente nelle classi Moto3 e Moto2. In pochi conoscono il Paddock come lui, avendo sfidato e visto crescere i migliori talenti delle due ruote.
La parte più piacevole del centauro spagnolo è relativa agli anni ’80. Un Motomondiale molto più autentico e genuino. “Non ci importava dei soldi – ha spiegato Aspar – abbiamo vissuto di e per questo. Abbiamo dormito ovunque. È stata una passione totale, e con una compagnia bestiale nel Paddock, che è stata professionalizzata e l’ha persa. La Coppa del Mondo di oggi è incredibile e inimmaginabile 30 anni fa, con un’immagine brutale in tutto il mondo e una televisione spettacolare, ma conservo l’essenza di quei primi anni”.
E’ stato chiesto ad Aspar la figura più importante delle due ruote. La risposta è stata da brividi. “A livello organizzativo, Carmelo Ezpeleta è colui che ha reso la Coppa del Mondo quello che è, Dorna, e a livello di pilota, Angel Nieto, Valentino Rossi e Giacomo Agostini. Questi tre sono per me i più grandi della storia”. A Valentino Rossi farà sicuramente piacere il complimento del suo ex collega in 125.
Alla domanda specifica “uno dei tuoi grandi onori è aver ritirato Nieto e farti ritirare da Rossi?” lo spagnolo ha dichiarato, apertamente, che è stato molto bello. “Nieto per me era un Dio e nel 1986 divento campione del mondo per la prima volta e lui si ritira, e poi dieci anni dopo sto andando al Mondiale e arriva un ragazzo di nome Valentino Rossi che ottiene la sua prima vittoria contro di me, a Brno ‘96, e nel suo primo titolo mondiale, nel 97, io mi ritiro. È stato come chiudere il cerchio e un orgoglio aver potuto far parte di quella storia, un orgoglio aver corso contro loro due, tra i più grandi di tutti i tempi”, ha concluso Aspar.
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