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Formula 1

Mercedes, la F1 W13 è rinata: incredibile la soluzione escogitata (VIDEO)

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Giovanni Messi

La Mercedes sta vivendo un week-end molto positivo a Barcellona. Le frecce d’argento in versione “Evo” hanno chiuso il gap dai primi.

Una Mercedes in crisi nera sembra essersi svegliata d’incanto. Nelle prime cinque gare, sono arrivati soltanto due fortunosi podi per il team di Brackley, con un terzo posto di Lewis Hamilton in Bahrain ed un terzo di George Russell in Australia. Tali risultati sono maturati grazie ai ritiri delle Red Bull, ma a livello di passo la F1 W13 non è mai stata competitiva.

Mercedes F1 W13 (LaPresse)

Il problema principale, che a Barcellona sembra essere scomparso grazie alle modifiche tecniche, era quello del porpoising. A differenza della Ferrari, le frecce d’argento ne soffrivano anche nelle curve veloci, cosa che costringeva i meccanici ad aumentare l’altezza da terra della monoposto.

Questo ha reso la Mercedes instabile e poco competitiva anche nelle curve più lente, ma le ultime novità tecniche che hanno riguardato l’ala anteriore e vari elementi del fondo hanno completamente ribaltato la situazione. Al venerdì, Russell ed Hamilton hanno concluso al secondo ed al terzo posto in termini di giro veloce, evidenziando anche un eccellente passo gara.

Meglio di loro ha fatto soltanto Charles Leclerc nel time attack e Max Verstappen sul long run, ma stamattina sono giunte ulteriori conferme. Il monegasco ha ribadito la miglior prestazione in 1’19”772 con gomma Soft, staccando il campione del mondo per appena 72 millesimi. Terza piazza per l’ex Williams, che è a circa un decimo e mezzo dal battistrada, ancora davanti al sette volte campione del mondo.

Le frecce d’argento sembrano essere tornate, ed ora occorrerà avere delle conferme dalla qualifica. Il dato più interessante proviene dalle velocità di punta, dove la F1 W13 è risultata addirittura più performante della Red Bull. La RB18 era stata di un altro pianeta in queste prime gare sul fronte della top speed, ma grazie all’eliminazione del porpoising tutto sembra essere cambiato. In Spagna, Russell ed Hamilton puntano a sfidare le due squadre che si stanno giocando il titolo, anche se dietro c’è un giallo.

Mercedes, impressionante la flessione dell’ala anteriore

La Mercedes ha fatto già discutere ad inizio anno per via del supporto dello specchietto, che la FIA ha però reputato regolare. Red Bull e Ferrari non hanno più parlato di questo caso vedendo le scarse prestazioni della F1 W13, ma ora il tutto potrebbe tornare alla ribalta, anche se per via di un’altra motivazione.

Negli slow motion mandati in onda dalla F1, ma anche dalla telecamera posta sul musetto, si evince una clamorosa flessione dell’ala anteriore, che può arrecare vantaggi non di poco conto. Prima dell’avvio del campionato, la Federazione Internazionale aveva annunciato che i controlli sarebbero stati ancor più duri, visto che il nuovo regolamento punta a far generare carico aerodinamico dal fondo e non più dalle ali.

Lo scopo dell’ala flessibile è quello di rendere più veloce la monoposto in rettilineo, per poi tornare in posizione naturale in curva e garantire l’adeguata deportanza. La Mercedes pare aver trovato il bandolo della matassa, superando tutti i controlli previsti. Ricordiamo che questa tipologia di test viene effettuata in maniera statica, e, dunque, è quasi impossibile simulare quella che è la flessione dell’ala ad oltre 300 km/h.

Dal video caricato dal pilota Tim Coronel sul suo profilo Twitter, possiamo analizzare l’incredibile flessione che notiamo tra curve lente e rettilineo. Tale flessione può essere valutata ben oltre il 50%. Il flap superiore tende ad abbassarsi appena il pilota pone il proprio piede sull’acceleratore, per poi riabbassarsi in fase di frenata.

Questa sorta di danza ricorda vagamente i tempi del DAS, il sistema che proprio il team di Brackley aveva messo a punto nel 2020, ma che non veniva sfruttato in fase di gara, ma soltanto sotto Safety Car o prima di un giro lanciato, per scaldare al meglio le gomme nei momenti più importanti.

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Giovanni Messi
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