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Formula 1

F1, Lewis Hamilton ridicolizzato dal pilota olandese: che bordata

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Davide Russo

Il sette volte campione del mondo, Lewis Hamilton, è sotto attacco nelle ultime ore. In tanti si sono scagliati contro il pilota della Mercedes.

Il periodo è dei peggiori e quando sei a terra, sbucano i nemici. E’ un evergreen e dopo anni al top, è toccato anche a Lewis Hamilton finire nel mirino della critica. Nella passata stagione avrebbe potuto issarsi sulla vetta dell’Olimpo, vincendo l’ottavo titolo mondiale della sua gloriosa carriera, ma in un attimo tutto è cambiato. Abu Dhabi 2021 è diventata la sua più grande beffa e l’annata attuale una assoluta agonia.

Lewis Hamilton (Ansa Foto)

Sul piano fisico Lewis sembra quello di sempre. Attento alla alimentazione e super preparato alle sfide, nonostante l’avanzare inevitabile degli anni. Il campione soffre della scarsa competitiva della wing car teutonica e il finale di stagione di Abu Dhabi rimarrà sempre una pagina amarissima nella sua testa. Ad inizio stagione era pronto a scrivere nuove pagine del suo libro, nonostante avesse dichiarato che in inverno avesse perso credibilità nel sistema.

L’errore di Michael Masi è stato grave e ha deciso la disputa, figlio di una cattiva interpretazione del regolamento. Abu Dhabi non ha rappresentato l’unico grave sbaglio dell’ex direttore di gara, ma nel corso dell’annata diverse decisioni sono state sbagliate. Chiunque avesse fallito l’ultimo round della scorsa stagione, sarebbe uscito completamente distrutto e svuotato mentalmente dal duello. Verstappen, naturalmente, si è liberato della pressione e ne è uscito più forte di prima, mentre Hamilton ne è uscito a pezzi. E’ la strada verso il ritiro? Ecco come stanno le cose.

Dopo mesi in silenzio, lontano da sguardi indiscreti, era riapparso carico alla presentazione della wing car. “Se pensavate di aver già visto la migliore versione di me, aspettate quest’anno“, così Lewis Hamilton il 21/02/2022. La citazione rientra di diritto nelle frasi da non dire mai nella vita, soprattutto prima dell’inizio di una nuova era rivoluzionaria. La F1 ha cambiato faccia e i valori di forza sono stati invertiti. Dopo otto anni di successi consecutivi, la Mercedes è crollata alle spalle di Ferrari e Red Bull Racing.

F1, la badilata a Lewis Hamilton

La W13 continua a palesare problemi di porpoising. L’auto ad effetto suolo, nonostante gli sviluppi, risulta ancora molto lenta rispetto ai due top team. Non si tratta solo di un problema alle alte velocità, ma anche in curva, come ha confessato George Russell. Nonostante sia solo al primo anno in Mercedes, il giovane talento inglese è riuscito, nelle difficoltà di inizio stagione, a calarsi bene nell’abitacolo della W13, trovando un feeling spettacolare.

E’ troppo presto, forse, per tagliare dalla lotta al titolo un team in grado di dettare legge nell’era ibrida della F1, ma serve un miracolo. Recuperare un gap così ampio sarà una missione, nonostante la squadra sia collaudata. Il progetto è fallimentare e le soluzioni tecniche non hanno dato gli esiti sperati. Non basta nemmeno l’esperienza di Hamilton per uscire dalla crisi. Hamilton accusa un distacco dalla vetta di 68 punti. L’anglocaraibico ha, inoltre, 23 punti in meno di George Russell. Il #44 ha preceduto Russell solo nel GP del Bahrain.

Intervistato a Motorsport.com, il pilota olandese Tim Coronel ha dichiarato: “L’atmosfera tra Mercedes e Hamilton non è buona. Come pilota, in un ambiente caldo ti esprimi bene e poi puoi essere creativo e andare avanti. Hamilton e Mercedes sicuramente non ci sono in questo momento. Vedo Hamilton accampare molte scuse. Inoltre il suo compagno di squadra Russell continua a prenderlo a pugni sul naso. L’impulso è sbagliato e lo vedi da ciò che sta succedendo con Hamilton ora. Sta cercando scuse“.

Coronel ha aggiunto: “George Russell si prende dei rischi perché si sente abbastanza bene. Ci crede. Lo vedevamo con Michael Schumacher che delineò la sua strategia con la squadra. Ora Hamilton passa la palla alla squadra, ma come un pilota c’è anche da pensare. Hamilton è più interessato a piercing, gioielli e altre sciocchezze che alle corse, mentre Russell ha avuto a che fare negli anni precedenti con una Williams che lo ha costretto a combattere nelle retrovie. Ha dovuto imparare ad adattarsi alla macchina e ottenere il massimo da essa. Ed è quello che sta facendo ora“.

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Davide Russo
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