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Formula 1

Red Bull, tanti guai di affidabilità: ecco quanto ha perso Perez

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Giovanni Messi

La Red Bull è tornata la monoposto migliore, ma Sergio Perez ha avuto tanti guai a Miami. Horner svela le cause dei problemi.

Se proprio si vuole trovare un difetto a questa Red Bull rigenerata dopo Imola, lo si deve cercare nell’affidabilità. Max Verstappen, senza i ritiri patiti in Bahrain ed in Australia, sarebbe ora abbondantemente in testa al mondiale, con circa una quindicina di punti di vantaggio sulla Ferrari di Charles Leclerc.

Red Bull RB18 (ANSA)

Tuttavia, i cedimenti ci sono stati e la sua RB18 lo ha lasciato per ben due volte a piedi, costringendolo all’attuale -19 alla vigilia di Barcellona. Il campione del mondo ha vinto tutte le gare che ha concluso, vale a dire in Arabia Saudita, Sprint Race e gara di domenica ad Imola ed a Miami.

Tra che nella domenica di Imola, le altre vittorie sono state frutto sempre di un corpo a corpo con Leclerc, in ogni occasione stravinto da Verstappen e dalla Red Bull. La maggior velocità di punta rende superiore la RB18 in un duello, mentre la Ferrari risulta essere ben più vulnerabile, soprattutto quando di fronte c’è un avversario come Super Max.

Tornando sul fronte dell’affidabilità, è chiaro che il team di Milton Keynes debba ancora sistemare qualcosa. Il venerdì di prove libere di Miami è stato un incubo per l’olandese, che ha potuto mettere assieme 4-5 giri, senza simulare la qualifica o il passo gara, altro motivo di lode in più per quanto poi fatto alla domenica.

Sergio Perez è stato la nota stonata nel box del team di Christian Horner, chiudendo quarto e fuori dal podio nel giorno del trionfo del compagno di squadra. Il messicano non è riuscito a sfruttare la gomme Media nuova nel finale per passare Carlos Sainz, sul quale ha tentato solo un attacco in Curva 1, senza avere grande successo. Dietro a questa mancanza di passo rispetto al campione del mondo c’è comunque una giustificazione, che non spiega comunque tutto il gap tra le due monoposto anglo-austriache.

Red Bull, Horner spiega i problemi di Perez

La Red Bull deve ancora sistemare l’affidabilità, considerando che Sergio Perez ha avuto dei bruschi cali di potenza durante la gara di Miami che hanno confermato che non è stato tutto risolto sulla velocissima RB18. Mentre Max Verstappen filava come un treno verso la vittoria, la corsa di Checo è stata un calvario.

Ha perso molto tempo in pista, i ragazzi sono riusciti a regolare alcuni sensori, ma probabilmente di conseguenza hanno perso 20 kilowatt (30 cavalli, ndr.) di potenza. Quindi, anche con il vantaggio della gomma nuova era probabilmente mezzo secondo dietro la velocità che la macchina era in grado di raggiungere sul rettilineo. Penso che senza questo guaio probabilmente sarebbe arrivato secondo anche oggi“, ha detto il team principal della Red Bull a “RacingNews365” dopo la fine della gara.

Se Checo ha rischiato di ritirarsi anche oggi? Devo ammettere di si, ci è andato molto vicino nella prima parte di gara soprattutto. Siamo riusciti ad adattare i sensori e ad affrontare la maggior parte dei problemi. Lavoreremo a stretto contatto con HRC (il reparto corse Honda, ndr) per fare in modo che questo non si ripeta in futuro“.

Se la velocità è stata pienamente ritrovata, lo stesso non si può dire dell’affidabilità. Il team di Milton Keynes sembra riuscire a completare un week-end senza problemi, ma in quello successivo ritornano. Per la prima volta però, le RB18 hanno completato entrambe la corsa per due week-end consecutivi, e quella di Miami era una grande prova viste le temperature molto alte ed una pista sicuramente impegnativa sotto tanti punti di vista.

Adesso arriverà Barcellona, dove la lotta agli sviluppi proseguirà, ed ora è la Ferrari che è chiamata alla rincorsa, nella consapevolezza che la pista spagnola e quella di Monaco sono due piste che alla Rossa potrebbero sorridere dopo un paio di week-end complicati e non pienamente soddisfacenti.

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Giovanni Messi
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