Per evitare discussioni e liti tra i vertici dei team della F1, la FIA ha diffuso una nota relativa ad alcune novità nel regolamento.
Onde evitare polemiche e incomprensioni la Federazione Internazionale ha distribuito a tutte le scuderie, piloti compresi, le “Driving Standards Guidelines“, le linee guida di assistenza redatte per aiutare i commissari a valutare gli episodi.
Come si apprende dal documento non si tratta di direttive vincolanti, in quanto ogni eventuale penalità viene assegnata sulla base di quanto definito dal codice sportivo internazionale.
Per quanto riguarda i sorpassi all’interno, per far sì che chi precede conceda spazio di manovra, chi sta superando deve avere una porzione significativa di auto al fianco dell’altra. Il passaggio, inoltre deve avvenire in maniera decisa, sicura e controllata, nel rispetto dei limiti del tracciato.
Circa la definizione di “porzione significativa”, si intende che i delegati valuteranno se le gomme anteriori sono accanto all’auto avversaria non oltre l’apice della curva.
Passando ai tentativi all’esterno il principio che vale è lo stesso. In pratica chi insegue deve essere affiancato alla monoposto del competitor. In questo caso i marshal valuteranno che chi sta mettendo in atto la procedura sia effettivamente avanti al vertice della curva senza ovviamente creare un impedimento all’altro concorrente o buttarlo fuori pista.
Ugualmente dovrà accadere nelle chicane e nelle S. Se nel momento della battaglia si commette un’infrazione, ad esempio viene effettuato un taglio, il conduttore dovrà restituire immediatamente la posizione.
La questione dei track limits è dibattuta ormai da parecchio tempo. In più di un’occasione durante le corse sono stati diffusi team radio tra pilota e muretto incerti sul modo di comportarsi in caso di manovra sporca. Maglio fare finta di niente, o effettivamente rispettare la normativa che richiede la restituzione del posto? Lo scorso anno, in Bahrain, ad esempio la Red Bull sollecitò Verstappen ad essere ligio alle regole e a far ripassare Hamilton, sebbene la FIA, per quell’episodio, non fosse intervenuta.
Di recente il board è stato anche molto criticato per l’eccessiva severità.
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