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Formula 1

Ferrari, quella similitudine tra Leclerc e Schumacher: ecco di chi si tratta

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Giovanni Messi

La Ferrari si gode il grande inizio, che ha ricordato i tempi d’oro di Michael Schumacher. Ecco cosa c’è in comune con quel periodo.

Quello a cui abbiamo assistito è uno dei migliori inizi di stagione di sempre per la Ferrari, che con Charles Leclerc ha vinto sia il Gran Premio del Bahrain che quello d’Australia. Il fenomeno monegasco si è preso anche un secondo posto in Arabia Saudita, condendo il tutto con tre giri veloci e due pole position, totalizzando 71 punti su 78 disponibili.

Michael Schumacher e Charles Leclerc, piloti Ferrari (ANSA)

Un ruolino di marcia simile lo associa ad una sorta di rullo compressore, che sta scavando un solco notevole nel mondiale. Il Cavallino è in fuga anche tra i costruttori, con 104 punti ottenuti davanti ai 65 della Mercedes ed ai soli 55 della Red Bull, vale a dire colei che avrebbe dovuto dominare la scena.

La Ferrari ha portato in pista un progetto coraggioso, una sorta di all-in per cercare di tornare a vincere un campionato che manca da troppi anni. Quello tra 2010 e 2019 è stato il primo decennio nella storia senza titoli mondiali, dal momento che nei difficili anni Ottanta e Novanta erano arrivati comunque tre allori iridati costruttori.

La F1-75 è il frutto di un lavoro certosino, di uomini e donne che hanno collaborato per quasi due anni nella speranza di tirare fuori un qualcosa di sorprendente. Sin dalla presentazione, attorno a questa monoposto ci sono state delle ottime sensazioni, viste le forme poco comuni ed i rivoluzionari concetti applicati.

L’entourage diretto da Mattia Binotto si è difeso per quasi due anni dalle critiche che l’avevano colpito duramente per via degli scarsi risultati ottenuti, ma adesso si può finalmente gioire. Ovviamente, non si deve cantare subito vittoria, visto che il campionato è lunghissimo e che Red Bull e Mercedes hanno tutte le carte in regola per tornare competitive. Un inizio del genere lascia comunque ben sperare, in attesa che la F1 sfrecci sulla pista di Imola per il primo appuntamento europeo.

Ferrari, Byrne il collegamento tra Leclerc e Schumacher

La Ferrari ha vissuto un’epoca ricca di successi all’inizio degli anni Duemila, quando Michael Schumacher riportò a Maranello un titolo iridato piloti che mancava dal 1979, ai tempi del sudafricano Jody Scheckter. Fa strano dirlo, ma uno degli uomini chiave del ritorno al vertice della Scuderia modenese fu un connazionale dell’ultimo iridato, vale a dire l’ingegner Rory Byrne.

Secondo quanto riportato da “F1-Insider“, dietro ai successi di Charles Leclerc di questa prima parte di mondiale ci sarebbe anche lo stesso Byrne, che è tornato a Maranello qualche anno fa come supervisore e consulente. A parlarne è stato l’ex pilota Marc Surer, che riconosce al tecnico dei grandi meriti.

Era evidente che la Ferrari avesse già un buon telaio nel 2021. Ma l’anno scorso erano ancora penalizzati da un motore più debole. Non è più così in questa stagione. La Rossa di quest’anno ha caratteristiche simili a quelle dell’epoca di Michael Schumacher, quando riuscivano ad ottenere vagonate di successi: erano veloci ovunque e in tutte le condizioni, avevano un’ottima trazione e tiravano sempre il meglio. delle gomme. Questa è chiaramente la firma di Byrne“.

Recentemente, il contratto di Byrne è stato prolungato per tre anni: “ll prolungamento del contratto suona come un enorme ringraziamento. Byrne sembra aver fatto un ottimo lavoro nel suo ruolo. A modo suo, Byrne è un genio tanto quanto Newey. Negli anni ’80, come oggi, abbiamo avuto grossi problemi con il cosiddetto rimbalzo, il salto estremo delle auto sul rettilineo. Rory Byrne stava già lavorando sull’argomento allora“.

Il lavoro dei tecnici di Maranello è stato strepitoso, ed è giusto sottolineare quanto abbiano fatto bene tutti quelli che hanno lavorato dietro le quinte. Ora, l’obiettivo è proseguire su questa strada, sviluppando la monoposto e mantenendo il vantaggio sulla concorrenza, per riuscire a riportare a casa il titolo iridato.

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Giovanni Messi
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