Implicato nello scandalo Racing Point, il boss dell’Alpine Szafnauer fa le pulci alle monoposto avversarie notando strane similitudini.
Ciò che fa sensazione è che a scatenare la prima polemica tecnica sia proprio lui. Quell’Otmar Szafnauer che nel 2020 era al timone della Racing Point accusata di aver praticamente riprodotto la Mercedes W10 di Hamilton e Bottas tingendola di rosa.
Alla vigilia dell’appuntamento all’Albert Park, il terzo della stagione 2022 di F1, l’ingegnere americano si è fatto difensore della proprietà intellettuale dei progetti.
Come all’epoca del presunto imbroglio, l’Alpine, allora Renault, si scagliò contro il team passato dalle mani di Vijay Mallya a quelle di Lawrence Stroll, così, oggi, la scuderia angle-francese non risparmia accuse, o meglio dubbi disseminati qua e là , reclamando un pronto intervento della Federazione Internazionale.
In realtĂ la rivoluzione tecnica che ha costretto tutti a partire da foglio bianco, dovrebbe aver scongiurato il pericolo di qualche disegno inviato sottobanco. Tuttavia, le partnership sempre piĂą strette da costruttori e clienti, potrebbero aver agevolato le manovre illecite.
Dopo due gare il Circus ci ha regalato senz’altro una certezza. Tutti i motorizzati Mercedes arrancano e sono un po’ più in difficoltà . Al contrario, chi è spinto dall’unità Ferrari sta andando molto bene.
“Abbiamo constatato che alcune squadra hanno adottato le medesime soluzioni. La cosa importante è che le evoluzioni avvengano nel rispetto delle regole. Ed è compito della FIA assicurarsi che non vi sia una cooperazione troppo stretta tra due equipe“, ha asserito sibillino ad F1i.com.
“Ad esempio la galleria del vento della Casa della Stella è utilizzata da Aston Martin. Come si fa ad avere la certezza che non vi sia uno scambio di informazioni tra le due entità , magari tra i tecnici davanti alla macchinetta del caffè?“, la domanda pungente.
Va detto che il 57enne non è l’unico ad avere la percezione che qualcosa non stia procedendo nella legalità . Stiamo parlando di Andreas Seidl. Per il responsabile della McLaren qualcuno avrebbe fatto troppi progressi per essere, tra l’altro, in regime di budget cap. Nella fattispecie la Haas, elaborata a Maranello, che da ultima del gruppo si è ritrovata nello spazio di pochi mesi a lottare per la top 5. Staremo a vedere se questo sasso lanciato provocherà una reazione, oppure cadrà nel vuoto.
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