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Formula 1

F1, Mercedes spaventata dalla Ferrari? I segnali che fanno pensare

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Davide Russo

Dopo otto mondiali costruttori consecutivi, il team Mercedes sente il fiato sul collo di una concorrenza che aspettava con ansia il cambio regolamentare, Ferrari in primis.

Se siamo abbastanza fortunati da stare davanti, cercheremo di tenere dietro i lupi“, con queste parole James Allison, capo tecnico della Mercedes, ha stappato il 2022. L’anno della svolta regolamentare è stato tra i più attesi di sempre, ritardato causa Covid e voluto fortemente dai vertici della F1. La categoria regina del Motorsport aveva bisogno di una sterzata, dopo otto anni di dominio assoluto della Stella a tre punte. Nel 2021 la voce grossa l’ha fatta Max Verstappen che, con un colpo di coda, è riuscito a battere in classifica piloti Lewis Hamilton, ma non assicurando alla Red Bull Racing l’agognato titolo costruttori.

Ferrari (Getty Images)

La Mercedes è riuscita a conservare lo scettro di auto migliore del lotto, ma le carte potrebbero essere rimescolate nel 2022. In teoria le squadre rivali della scorsa stagione potrebbero accusare il colpo per la lotta fino all’ultima curva dell’ultimo GP di Abu Dhabi. Il team teutonico e la squadra austriaca hanno consumato molte energie per darsi battaglia nel 2021, ma rimangono le migliori organizzazioni della griglia con i tecnici più geniali del circus.

Trovare l’approccio giusto per indovinare il progetto vincente è una missione complessa per tutte le squadre. Team come Ferrari, Alpine e Aston Martin si sono concentrati da tempo sul 2022, nella speranza di colmare il gap dalla Mercedes. Una ricerca affannosa di tutte le zone grigie del nuovo regolamento che potrebbero segnare l’apertura di un ciclo vincente o una misera disfatta.

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La Rossa non vince una corsa da oltre due anni. L’ultimo pilota in grado di salire sul gradino più alto del podio è stato Sebastian Vettel nella notte di Singapore il 22 settembre 2019. Da allora Leclerc e Sainz hanno dovuto lottare con il coltello tra i denti per qualche piazzamento sporadico sul podio. Nel 2021 il monegasco ha ottenuto un solo secondo posto, nonostante le sue capacità velocistiche. Il figlio d’arte del Matador, dopo una ottima prima stagione in rosso, ha chiesto a gran voce un’auto in grado di lottare stabilmente per le prime posizioni.

La Ferrari è pronta a stupire, tenendo un profilo basso a seguito dei proclami del presidente John Elkann e di Mattia Binotto nelle precedenti stagioni. Tra i lupi inferociti da anni di digiuno ci sono gli uomini di Maranello, stanchi di essere umiliati in pista. Come confermato anche da Toto Wolff in una recente intervista, le antenne sono sintonizzate sulle frequenze italiane, temendo una rinascita del Cavallino.

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Il livello di competizione sarà altissimo. I team muovono sapientemente le proprie pedine e i primi effetti della guerra politica tra le squadre ha portato la Ferrari a veder negati i test con la SF21. Secondo alcuni rumor si tratterebbe di una mossa di un team inglese, motorizzato proprio dalla Mercedes, atta a bloccare e infastidire la Rossa in queste delicate settimane in vista della prossima annata.

Le squadre inseguitrici, dal canto loro, sperano di avere un asso nella manica per sorprendere la Mercedes. Il 2022 sarà l’anno delle intuizioni, delle trovate tecniche che potrebbero capovolgere i pronostici. La squadra campione del mondo da otto anni di fila parte favorita di diritto, ma gli altri team hanno fame di rivalsa dopo anni di sofferenza. La Mercedes è avvisata, la 73ª stagione della storia della F1 si preannuncia una sfida non scontata.

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Davide Russo
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