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Formula 1

F1, tutta la verità sulla Mercedes: svelato come si è assicurata il titolo

Published by
Chiara Rainis

L’ottavo sigillo Mercedes tra i costruttori custodisce un segreto. Ecco come il team tedesco si è confermato imbattibile.

Mercedes (GettyImages)

Ad Abu Dhabi il box di Stoccarda non ha solo pianto lacrime amare e di rabbia per la sconfitta all’ultimo miglio di Hamilton, ma ha pure sorriso. Per l’ottavo anno consecutivo la Mercedes è risultata la vettura più competitiva del lotto alla faccia del grande recupero Red Bull.

Mai nessuno prima dei tedeschi era stato in grado di mantenersi al livello top per così tanto tempo e sebbene la delusione per lo sfumato campionato piloti abbia bruciato e non poco, la consapevolezza di aver dominato nella prima parte di era ibrida non può che renderli orgogliosi.

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Partiti leggermente indietro nel 2021 a fronte di un portentoso recupero degli energetici grazie al grande lavoro del motorista Honda, hanno saputo progressivamente chiudere il gap e tornare in vantaggio.

Da questo punto vista resta indimenticabile la prestazione di Lewis in Brasile dove, tra le mille penalità comminategli dalla FIA, ha sempre recuperato andando addirittura a vincere la gara domenicale.

Ma come è stato possibile aggredire in quella maniera gli avversari? Stando a quanto riportato da Motorsport.com i tecnici di Brixworth avrebbero dotato la PU del #44 di una mappatura estrema. Ciò significa che ad Interlagos l’asso di Stevenage ha avuto a disposizione ben 18 cv in più del consueto per un totale di 1044, senza intaccare l’affidabile che, si sa, stressando oltremodo alcune componenti può facilmente essere compressa.

Come sappiamo nella testa della squadra gestita da Toto Wolff c’era la convinzione che la supremazia sarebbe proseguita indisturbata, per questo il designer James Allison aveva deciso di adottare delle soluzioni azzardate, come il fondo ad onde sui bordi, pensando di poter così incrementare ulteriormente il vantaggio. Le verifiche in pista però hanno dimostrato il contrario, con conseguente scarsa efficienza e un deficit in termini di bilanciamento aerodinamico, provocato altresì dai ritocchi richiesti dal nuovo regolamento della Federazione per ridurre il downforce al posteriore. Alla fine la classifica ha comunque dato ragione alla Stella, ad oggi la migliore in fatto di potenza.

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Chiara Rainis
Tags: Primo Piano

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