L’ennesimo problema rischia di intaccare il morale già a terra di Marquez. Che ora dovrà attendere per capire cosa succederà
Per Marc Marquez stagione finita e tanta apprensione dopo il verdetto del dottor Sanchez Dalmau dell’Hospital Clinic di Barcellona, che ha diagnosticato allo spagnolo la paralisi del quarto nervo destro con interessamento del muscolo obliquo superiore.
C’è questo dunque dietro alla diplopia diagnosticata qualche giorno fa al campione di Cervera dopo la caduta in allenamento. Un problema già avuto esattamente dieci anni fa, dopo una caduta nelle libere del GP di Malesia. Marquez, allora diciottenne, rimase fuori per tre gare, perdendo la possibilità di vincere il titolo iridato, ma non solo. Visto che il problema non si risolveva, dovette subire nel gennaio successivo un intervento.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, “una persona vicina a Marc, (Marquez, ndr) pare si sia lasciata sfuggire qualche indiscrezione a proposito di uno stato d’animo ‘afflitto’, di un momento ‘molto delicato’. Non si tratterebbe semplicemente di una vista ‘sdoppiata’’ di un guaio fisico. Piuttosto, di un colpo alla psiche, al morale, provocato da questo nuovo stop”. E visto proprio quanto patito dieci anni fa per lo stesso problema, unito al doloroso periodo vissuto finora dopo l’infortunio alla spalla destra rimediata a Jerez nel 2020, si comprende bene come possa sentirsi ora lo spagnolo.
Rimane il fatto che per un problema del genere c’è da aspettare. E solo come ultima conseguenza si dovrà intervenire di nuovo. Ma i dubbi sulla carriera di Marquez rimangono. Come ha dichiarato il dottor Andrea Gerosa, neurochirurgo all’ospedale Maggiore di Parma, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, “si tratta sostanzialmente di capire l’entità del problema al nervo. Se la lesione è grave non c’è recupero. Se è uno stiramento, come succede di frequente, la condizione migliora. Non è possibile dire in quanto tempo, servono da qualche giorno a sei mesi. Dopodiché il quadro è definitivo. Il fatto che riguardi lo stesso occhio è un’aggravante. Per il muscolo si attua una terapia anti-edema, con cortisone. Poi serve tempo”.
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