L’emozione di “paranoia” che Valentino Rossi ha confessato di provare in vista del suo ritiro, Marco Melandri la conosce bene
Il momento che Valentino Rossi si sta apprestando ad affrontare, quello del ritiro, Marco Melandri lo conosce bene. Perché lo ha vissuto per ben due volte. La prima, nel 2010, quando lasciò il Motomondiale, dove aveva corso per ben quattordici anni consecutivi, laureandosi anche campione del mondo in classe 250 e vicecampione in MotoGP.
La seconda solo l’anno scorso quando, dopo aver ritentato un’ultima esperienza nel Mondiale Superbike (dove aveva corso per altri otto anni, anche qui risultando vicecampione e l’italiano più vincente di sempre), decise di appendere definitivamente il casco al chiodo.
“Il passaggio da MotoGP alla Superbike non l’ho visto come un ritiro, ma un’opportunità , quando ho capito che in MotoGP non c’era più spazio per me e ho visto un’opportunità di rilanciarmi in Superbike“, racconta Macio ai microfoni del sito Men on Wheels. “E, dico la verità , penso di aver fatto più che bene. Però me lo ricordo bene”.
Il pilota ravennate, dunque, può comprendere bene le emozioni che il suo conterraneo ed ex rivale Valentino Rossi sta provando oggi, che si avvicina a sua volta al momento dell’abbandono al Motomondiale.
“Quando annunci il ritiro ti togli un gran peso”, ricorda Melandri. “Lì cambia tanto, ti scende tantissimo l’adrenalina e la pressione che tu stesso ti butti addosso. Poi con l’avvicinarsi dell’ultima gara dentro di te cresce una sensazione strana”.
Una sensazione che lo stesso Marco definisce come agrodolce: “Da una parte sei triste, perché smetti di fare una cosa che hai fatto per tutta la vita e che hai saputo fare molto bene, per quanto riguarda Valentino direi ancora di più. D’altra parte invece ti togli un peso, perché capisci che non sei più al posto giusto”.
C’è dunque la “paranoia” che lo stesso Vale ha ammesso candidamente di provare, ma c’è anche la preparazione verso un nuovo capitolo della propria esistenza che attende dietro l’angolo.
“Capisci che non riesci più a farlo così bene per diversi motivi e sei anche curioso di capire cosa possa offrirti la vita”, conclude Melandri. “Sei sicuramente impaurito perché non hai mai fatto nella vita altro che il pilota. Però sei curioso di scoprire cosa potrà succedere”.
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