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Jorge Martin ha raggiunto quota 200 battiti al minuti nel sabato di Austin, ma per il pilota del team Pramac Racing è tutto normale.
Jorge Martin si è qualificato in quarta posizione al termine del Q2 di Austin e aprirà la seconda fila davanti a Nakagami e Zarco. Non è tanto la sua prestazione ad aver colpito i tifosi, quanto la schermata dei battiti cardiaci che ha segnato quota 200 battiti al minuto. Nulla di preoccupante per il pilota madrileno del team Pramac Racing, che si è ritrovato ad affrontare un asfalto in pessime condizioni e per di più non al top della forma fisica. “Per me è normale, anche se questa pista è forse un po’ più difficile. È il mio stile di guida, sono sempre a tutto gas. Può essere che a riposo ho 36-40 battiti, ma riesco a raggiungere battiti alti quindi questo è del tutto normale”.
Saranno venti giri difficili per Jorge Martin e gli altri piloti della classe regina. Nel suo CV vanta già una vittoria nella sua prima annata da rookie e vorrebbe aggiungere un altro grande risultato in questo finale di campionato in sella alla Ducati GP21. “Bisognerà stare attenti alla partenza per arrivare alla fine. Molti soffriranno, me compreso, sarà importante affrontare tutto con sapienza. Fisicamente sto meglio del previsto, non ho dolori, ho parlato con il dottor Charter e cercheremo una soluzione per domenica. Non sono al 100% ma cercherò di dare il massimo”.
In Safety Commission si è parlato a lungo di sicurezza ad Austin, ma l’annullamento della gara non è stato preso in considerazione. La promessa è che gli organizzatori dell’evento dovranno risistemare il tratto dalla curva 2 alla 10, altrimenti il GP del Texas verrà eliminato dal calendario. “Due o tre piloti non volevano correre questa domenica – ha concluso Jorge Martin -, ma non era possibile, siamo piloti MotoGP e non possiamo fermarci nei fine settimana. La richiesta è venuta fuori ma non ne abbiamo discusso… Per la partenza dovremo cercare una buona traiettoria per rallentare forte e dobbiamo sperare che non ci siano incidenti”.
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