Warwick, pilota talentuoso ma sempre poco lucido nelle scelte. L’unica quella che lo portò poi a vincere la 24 Ore di Le Mans
Il 27 agosto è anche il giorno del compleanno di uno dei piloti inglesi più talentuosi quanto mai realmente sbocciati in F1, Derek Warwick. Campione del mondo di Sport Prototitpi nel 1992 e, nello stesso anno, vincitore della 24 Ore di Le Mans, è stato solo un paio di volte sul podio con le ruote scoperte.
Warwick fece la sua apparizione nel 1981 con la poco competitiva Toleman, ma riuscì a qualificarsi solamente nell’ultima gara della stagione, il Gran Premio di Las Vegas, dove partì 22°, ma al 43° giro fu costretto al ritiro a causa di un problema al cambio. Nel 1982 l’inglese rimase alla Toleman ma non andò oltre un decimo posto in Germania.
È nel 1983 che arrivarono i primi buoni risultati, con nove punti nelle ultime quattro gare che gli fecero ottenere un contratto con la Renault. Qui addirittura conquistò il settimo posto in classifica finale, battendo il compagno di squadra Patrick Tambay, ma nel 1985 non riuscì a ripetersi, ottenendo solo pochi punti.
Poi le difficoltà, con il mancato passaggio in Lotus per l’opposizione di Ayrton Senna e l’approdo in Brabham, dove sostituì Elio De Angelis, morto durante i test in Francia. Ma anche qui l’esperienza fu negativa, così come quella nel 1987 alla Arrows, dove chiuse con soli tre punti. Rimase qui anche nel 1988, nel quale conquistò la settima piazza finale e 17 punti.
Nel 1990 l’ennesima scelta errata, quella della Lotus, sì storico team ma in netto declino, tanto che portò a casa solamente tre punti. Più che altro Warwick si fece notare per uno spaventoso incidente a Monza, durante il primo giro alla Parabolica, per fortuna senza conseguenze.
Nel 1993 tornò in F1 alla Arrows (ora divenuta Footwork), ma portò a casa la miseria di 4 punti. Anche qui si fece notare per un incidente a Hockenheim, dove si ritrovò cappottato nella sabbia. E anche stavolta se la cavò senza conseguenze.
In mezzo anche l’esperienza nel campionato mondiale Sport Prototipi. Nel 1992 fu ingaggiato dalla Peugeot per guidare la 905 e divenne campione del mondo assieme a Yannick Dalmas, vincendo anche la 24 Ore di Le Mans. L’unica buona scelta in una carriera costellata di flop.
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